Avanguardia come Tradizione 2.0? Intervista a Fabio Scorza

Fabio Scorza filosofo 2.0*by Eccolanotiziaquotidiana- Roma 




  













D- Nelle recenti presentazioni a Roma e Milano del progetto e dei libri Nuova Oggettività, uno dei focus… certamente il tema avanguardia tradizione: sintesi aperta possibile?
Certamente la presentazione ch’è avvenuta ad esempio a Roma recentemente, è un evento molto importante e testimonia quanto il “Futurismo”, ch’era stato dato per morto, sia invece vivo e vegeto. Personalmente, essendo uno spirito nomade, non credo di appartenere a questo movimento culturale, con il quale sono abbastanza critico, come non appartengo a nessun altro movimento, ma di sicuro ne apprezzo alcuni aspetti. La sintesi che si potrebbe fare tra avanguardia e tradizione è la seguente: la tradizione è diventata tale solo perché appartiene a un passato che è stato assimilato e tramandato, per questo si chiama tradizione; ma la stessa tradizione era avanguardia a suo tempo e, l’avanguardia di oggi sarà la tradizione di domani.

D- Più nello specifico, quali valori Tradizione e Avanguardia veicolano (o non veicolano?), oggi?
I valori che, ai più, veicola la tradizione sono quelli che sono stati imposti dai governanti succedutisi nei millenni passati; quelli che, invece, veicola agli spiriti liberi, sono quei valori che si sono imposti da soli in quanto dati dalla natura stessa, e che solo le persone più aperte e disposte a dubitare riescono ad accogliere, a sviluppare con molta fatica, ma con grande abnegazione e a veicolare. I valori che dovrebbero essere veicolati dall’avanguardia sono proprio i secondi; purtroppo non sempre è così e molti avanguardisti, cadono nella trappola delle certezze e, altamente condizionati dai valori descritti nel primo caso, rischiano proprio di essere il veicolo di tali valori: quei valori che hanno portato il nostro pianeta così come oggi lo viviamo, o meglio ancora, lo sopravviviamo.
D- E per la storia, in particolare, del popolo italiano?
Non sono un gran conoscitore di storia, e sinceramente, ritengo che la storia sia stata molto condizionata dai governanti di turno. Come sappiamo bene la storia la scrivono i vincitori, coloro che detengono il potere in un determinato momento, e per voler fare una citazione, vorrei citare una bellissima e significativa frase scritta da George Orwell nel suo libro “1984”: “Chi controlla il passato controlla il futruro; chi controlla il presente controlla il passato”. Detto questo, posso solo aggiungere che la storia dovrebbe insegnarci molto, ma che bisognerebbe saperla leggere, e per farlo, è necessario avere un approccio molto critico e affidarsi al parere di storici che abbiano delle posizioni divergenti tra loro. Credo che la storia dell’italia, più che del popolo italiano che di per sé ritengo non esista, abbia dato prova che questa penisola, che prende il nome dall’attuale Calabria, ha sempre dimostrato di essere la patria di molti avanguardisti:uno fra tutti Leonardo da Vinci, almeno per come intendo io l’avanguardismo e il futurismo; ovvero la capacità di menti brillanti che sappiano proiettarsi e incidere nel futuro attraverso l’analisi della storia e gli indizi del presente.