Luca Siniscalco: la Sacra di San Michele e l'angelo azzurro

É indubbio che a vigere nella determinazione dello stato interiore non sia quanto proviene dall'esterno, bensì il grado di sviluppo medesimo dell'intimo scrigno di cui parlano mistici, santi e poeti. Vi sono tuttavia luoghi catalizzatori di una spiritualità talmente intensa da indurre persino l'uomo moderno ad un riconoscimento dell'evidenza del Sacro. Fra queste metafore incarnate dell'Eterno, ponte di collegamento fra mondi diversi ma compenetrantisi l'uno nelll'altro, emerge per unicità la Sacra di San Michele.

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L'abbazia è divenuta con la Legge Regionale n. 68 del 1994 simbolo del Piemonte e risponde perfettamente a questa funzione: come simbolo, che è etimologicamente connessione relazionale gettata fra piani diversi (dal greco sumbàllo), rimembra al visitatore la storia di una comunità, il percorso dell'arte occidentale e la presenza del Verbo incarnato.

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Si tratta di un complesso architettonico collocato sul monte Pirchiriano, all'imbocco della Val di Susa; è situato nel territorio del comune di Sant'Ambrogio di Torino ed appartiene alla diocesi di Susa. La Sacra racchiude in sé un tesoro artistico di notevole valore, in quanto stratificazione millenaria di costruzioni e stili successivi, emblema estetico del significato di tradizione. L'abbazia sorge infatti tra il 983 e il 987 d.C. dalle esigenze e dalla cultura del pellegrinaggio, divenendo ben presto crocevia di pii fedeli ma anche di dinamiche culturali e religiose. Il luogo sacro conquista il suo massimo splendore nel XII secolo. Segue una progressiva decadenza, culminata nella sospensione della vita monastica da parte del pontefice Gregorio XV nel 1622. La fiamma che anima il luogo pare spenta. Si rianima vigorosamente, quasi fosse una fenice capace di risorgere dalle proprie stesse ceneri, nel 1836, quando il re Carlo Alberto di Savoia incarica Antonio Rosmini di gestire attraverso la propria comunità il ripristino e la tutela delle funzioni della Sacra. Da quell'anno, i rosminiani non hanno più abbandonato l'abbazia, ritornata al centro di un vivo interesse di studi e di partecipazione religiosa, culminante, quest'ultima, il 29 settembre, data dedicata a San Michele Arcangelo secondo il calendario liturgico cattolico.

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La Sacra di San Michele è uno dei più ampi complessi architettonici religiosi di epoca romanica d'Europa. Nell'edificio si sovrappongono tuttavia stili diversi, quello gotico in particolare, secondo un eclettismo sorprendente. Si dice che il binomio dello stile romanico e di quello gotico fosse stato concepito come simbolica contaminazione della cultura italiana e di quella francese, al fine di coniugare le radici e le aspettative dei monaci e dei credenti che per lo più affluivano dalle due aree confinanti......CONTINUA

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