AnielloZamboni-Davide Tomasi
Le parole sulle pietre. Comacchiosulle iscrizioni epigrafiche nelle chiese, nelle piazze, nellestrade, negli edifici pubblici.
In copertina particolare della lapidededicata al cardinale legato Giacomo Serra (foto di AndreaSamaritani)
Ringraziamenti
Presentazione di Alice Carli
Prefazione di Andrea Alberti
Introduzione degli autori
Este Edition, Ferrara 2013, pp. 256, €15,00
Se è vero che le parole sono come lepietre, perché, a volte, scagliate contro il prossimo, feriscono,nel libro in questione invece le parole sono scritte, scolpite sulladura pietra. Ed allora, in questo caso, piuttosto che ferire,permangono impresse, perdurando nei secoli e finanche nei millenni.Sì, Zamboni e Tomasi hanno, con questa raccolta di cimeli,immortalato iscrizioni che ripercorrono la cronaca dinientepopodimeno che milletrecento anni: dall’ottavo secolo alpresente, o quasi, per lo scarto di un trentennio. Usandol’indovinata terminologia dell’assessore alla Cultura del Comunedi Comacchio, Alice Carli, è stata veramente “interrogata lastoria” (cfr. Presentazione, p. 5).
Ogni iscrizione è completamentedocumentata, schedata, fotograficamente riprodotta (da AndreaSamaritani) e, per quanto di necessario, tradotta (in genere dallatino) con la specificazione del contesto scritturale; vienepuntualmente indicata l’ubicazione del suo vario (per forma o permateriale) contenitore e la data di collocazione, con tanto dimisure, e lo stato di conservazione dell’intera sua struttura.
La notevole ricerca ed ilconsequenziale ottimale studio hanno impegnato, insieme agli autori,uno specialistico, sinergico entourage di collaboratori, ilcui ringraziamento, per quanto succinto abbia voluto essere, èinevitabilmente dilagato in una buona mezza pagina tra le tantefittamente stillate di questo qualitativo contenitore.
Protagonista in primis dellaricerca, la città di Comacchio ha potuto dar spolvero, rigenerandoonori e meriti, dalla spunta e talora dalla riesumazioned’emozionanti righe d’encomio e benemerenza, dalle sue chiese edall’insieme dei suoi pubblici edifici, mettendo a disposizionetutti i suoi addentellati urbanistici, spiazzi, strade, stradine,vicoli.
Sicché, tra ossidati bronzei bustied epigrafi e tra marmoree e spesso annerite stele e lapidi, a poco apoco, con la metodica lena della paziente, certosina analisi, sonostate riorganizzate le salienti tappe d’una Storia in continua edineludibile evoluzione, mantenendone gli essenziali, coerenticontatti tra un passato ed un presente continuamente in fuga verso uninarrestabile avvenire, altrettanto sfuggente.
Nelle oltre duecentocinquanta paginedell’opera, con la demarcazione in sei capitoli, sono stati fissatii cardini di Comacchio: monumenti, culto, religione, e diconseguenza, sotto altra attigua prospettiva, benefici e vescovi,nonché personaggi illustri, specialmente “buoni cittadini”,quanto meno da iscrivere negli annali della Città, celebrati emagari decantati da scrittori e poeti.
E non poteva non risaltare, perprofondità d’analisi e quantità di spazio, nero su bianco, lavera Storia di Comacchio, Storia degli Italiani, di tutti i veriItaliani: la protratta vicenda del patriottismo, dell’eroismoitaliano, dal Risorgimento alla Resistenza, con approfondimenti nelledolorose propaggini dei due conflitti mondiali, rievocando intrepideimprese, sanguinose lotte… e purtroppo le inevitabili morti di eroicaduti in battaglia e di civili trucidati in insensate rappresaglie.
Crederei appropriato fare mia laconclusione del prefatore Andrea Alberti (cfr. p. 8), associandomialla sua poetica intenzione, nel dire cioè che questo eccellentelavoro è testimonianza d’un atto d’amore per la città diComacchio.
EmilioDiedo
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