devianza e disfacimento nel mondo dominato dal nuovo ordine mondiale
Copyright © 2013 Dr. Alessandro Guzzi
Lady Gaga
Il termine avanguardia, di origine militare (avant-garde : quel reparto che precede il grosso delle forze per aprirgli il varco e che si trova a diretto contatto con il nemico) che applicato alla politica o alle arti ed alla poesia del XX secolo segnalerebbe l'esperienza di un gruppo che (consapevole di ciò) crede di operare ai limiti dell'esperienza e della conoscenza contemporanee, è inappropriato e fuorviante. Josquin, Pierre de la Rue, Rembrandt, Haydn, Friedrich o Trakl sono da considerarsi avanguardie? Costoro durante la loro vita pensavano di rappresentare la punta più avanzata delle arti, della musica o della poesia? Credevano che la loro opera fosse intesa ad abbattere il vecchio per fondare il nuovo? La mia risposta è no: costoro non credevano affatto di essere l'avanguardia di nulla, ma di fatto avevano raggiunto il confine più estremo dell'esperienza. In più poi nessuna grande anima giunta su questa terra oscura ha mai pensato di esser qui per abbattere il vecchio ed instaurare il nuovo, nemmeno Gesù Cristo disse mai questo di sé, ma l'esatto contrario (vedi Mt 5:17). Infatti la Tradizione può muoversi solo sul filo della continuità e mai per saltum e sempre in una linea di devozione.
Io credo solo all'esperienza individuale, l'unica che possa davvero rappresentare un vertice effettivo della creatività, oltretutto perché un gruppo nella interazione crea spesso notevoli scorie emotive. Solo la superbia della modernità, che crede di poter scrivere la storia nel farsi delle cose, può darsi titoli ed attribuirsi livelli in anticipo. Ciò non nega affatto che ogni tempo abbia obbiettivi prioritari; questi obbiettivi comprendono sia il superamento di ciò che ostacola, sia il raggiungimento di un punto diverso dal quale assorbire l'irradiamento della Luce divina. Questi obbiettivi sono nel profondo una discesa più interiore e aggiornata nella palpitante energia della Creazione. Questo in una società sana ed in una fase espansiva: mentre in una fase critica, regressiva, il processo si inverte: invece di avvicinamento c'é l'allontanamento dall'energia palpitante della Creazione: al posto della crescita c'é putrefazione e morte, autunno ed inverno sono le fasi dell'anno corrispondenti. Oggi noi possiamo osservare all'opera la creatività della putrefazione!
Guenon scrisse che: «..non è e non può essere veramente tradizionale se non ciò che comporta un elemento di ordine sopraumano»i, dunque la Tradizione è l'innervamento o la coappartenenza, o ancora la condivisione o l'essere all'unisono con lo schema fondativo che promana dalla palpitante energia della Creazione. Non è forse però il significato di questo termine tanto ineffabile da essere inafferrabile? Tradizione è infatti un mezzo, la trasmissione di contenuti che passano di generazione in generazione, ma è anche il contenuto stesso, ciò che viene trasmesso. Ma forse potremmo comprendere cosa sia Tradizione dicendo che è quella cosa che sebbene invisibile come l'aria, se manca c'è la morte degli organismi viventi, o ancora che è quella cosa la cui distruzione, che si presenta oggi come inversione, provoca la distruzione del mondo. La storia del nostro ricevere ed "interpretare" la Luce divina ricalca lo schema del ciclo di lunazione, che ha un inizio (luna nuova), una fase di distacco dal passato (primo quarto crescente), una culminazione (luna piena) ed una fase di crisi del tempo (secondo quarto calante). Noi indubbiamente stiamo vivendo oggi un sempre più veloce incalzare della fase calante, che terminerà con la fine di questo ciclo. Il tempo non può risalire il proprio corso, perché uno degli elementi fondanti di questa manifestazione è la successione, e la fine giunge nel momento in cui la solidificazione del mondo porterà a compimento la trasformazione della ruota in un quadrato (Guenon): quando ciò avverrà la ruota si fermerà del tutto.
CONTINUA-ALESSANDRO GUZZI-LABORATORIO CIBERCULTURALE
(C)
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