Passa ai contenuti principali

Intervista di Alessia Mocci a Carlo Cocconi ed al suo Solo per stilografica – in tre movimenti

http://lasinorosso.myblog.it/media/02/01/1927502504.jpg“Conobbi Sergio, più vecchio di me di quattro anni, all’uni¬versità. Anch’io, come lui, venivo dal Nord. Come lui anch’io avevo deciso di studiare nella capitale. Ero iscritto a Lettere ma 16 frequentavamo insieme alcuni corsi comuni di letteratura italiana e storia. Lui, per via del lavoro, era un po’ in ritardo con gli studi.” “Solo per stilografica – in tre movimenti”, è un thriller di Carlo Cocconi, pubblicato nel 2013 dalla Watson Edizioni per la collana editoriale “Ombre”.Protagonista del romanzo noir, Sergio Sorrenti. Un uomo, apparentemente qualunque, trovatosi alla regia di una prestigiosa casa editrice. Basterà una lettera, inviatagli dal professor Rosario Trunia, a rivoluzionare tutto il suo mondo ed alla scoperta di un misterioso manoscritto di uno scrittore ancora più oscuro, Articus”. Per il lettore, “Solo per stilografica”, è un percorso irto di supposizioni misteriche e di esaltazione della curiosità.Carlo Cocconi è stato molto disponibile nel rispondere ad alcune domande. Buona lettura!A.M.: Quando nasce la tua passione per la scrittura?Carlo Cocconi: Ho iniziato a scrivere tardi, dopo i trent'anni. Una vocazione tardiva ed io stesso non so ben definire perché sia apparsa così all'improvviso. Prima di allora non avevo vergato nemmeno una riga. La spiegazione più plausibile è che le tante esperienze che si accumulano nella vita abbiano bisogno di essere espresse in qualche modo. Posso solo dire che un giorno ho preso un foglio di carta, una penna e ho iniziato. Per non fermarmi più. Da quel momento sono trascorsi quindici anni. Di materiale pronto per la pubblicazione ne ho parecchio, non solo narrativa, anche teatro. Mi piace cimentarmi in generi diversi. A.M.: “Solo per stilografica – in tre movimenti” è il titolo del tuo romanzo. Che rapporto hai con la stilografica?Carlo Cocconi: Avevo pensato a due titoli, questo ed "Il manoscritto", più attinente al contenuto del romanzo. Poi, assieme all'editore, ho pensato che "Solo per Stilografica" era più adatto. Non ha un rapporto diretto con il tema del libro, se non per il fatto che il protagonista è un editore, quindi la stilografica rimanda al mondo della scrittura. In realtà non vuol dire niente ma evoca un mondo, crea curiosità appunto per la sua indeterminatezza. Ho pensato a titoli come "Il nome della rosa". Che attinenza hanno con il contenuto del romanzo? Nessuno, eppure rimandano a qualcosa. Di intangibile, ma ognuno può trovarci quello che vuole.A.M.: Il tuo romanzo giallo è ambientato a Roma. Quanto è importante per te la scelta della capitale come città protagonista?Carlo Cocconi: Moltissimo. Innanzitutto Roma è una città che amo tantissimo, in secondo luogo ambientare il romanzo a Roma era importante perché la Città Eterna è un luogo che tutti conoscono, fa parte dell'immaginario collettivo di tutti gli italiani. Non volevo confinare la vicenda in un luogo sconosciuto ai più, desideravo che i fatti narrati e i protagonisti si muovessero su uno sfondo riconoscibile al lettore friulano ma anche a quello siciliano. Roma, poi, è città di luci e ombre, dalla storia millenaria. Una location formidabile per un giallo-noir come il mio. A.M.: Che cosa dovrebbero aspettarsi i lettori dalla lettura di “Solo per stilografica”?Carlo Cocconi: Un momento di relax e divertimento. Il libro pone domande anche serie, se vogliamo, ma lo scopo principale è intrattenere il lettore con una lettura piacevole e una storia accattivante. Il resto viene da sé. Sono partito da una domanda: è possibile che l'arte nasca dal male? Ho cercato di dare una risposta senza, comunque, orientare il lettore verso le mie opinioni. Chi legge trarrà le sue conclusioni. A.M.: Quali sono i protagonisti del tuo romanzo noir?Carlo Cocconi: Protagonista è Sergio Sorrenti, un editore raffinato e di successo, scapolo inveterato, amante delle donne e della bella vita. Un uomo di successo che, a sessant'anni, scopre che il mondo che pensava si muovesse secondo regole precise e da lui stabilite è, invece, qualcosa di sconosciuto e inquietante. Penso di aver scritto, in fondo, un romanzo di formazione, con la variante che il protagonista non è un adolescente ma un uomo alle soglie della vecchiaia. Personaggi cardine, comunque, sono quelli femminili come Carla, segretaria di Sergio, e Donna Assunta, moglie del mentore di Sergio. Sono donne dalla forte personalità, che hanno una visione dell'esistenza più realistica di Sergio e che, nel bene e nel male, lo condizioneranno parecchio. Sergio scoprirà che la vita reale non è quel susseguirsi di desideri esauditi che ha sempre vissuto, ma qualcosa in cui bene e male sono strettamente intrecciati.A.M.: Come ti stai muovendo per promuovere il libro? Presentazioni? Social Network?Carlo Cocconi: Come prima cosa ho creato il mio profilo facebook, strumento nei cui confronti nutrivo diffidenza. Invece ho scoperto che, tutto sommato, dipende da come lo adoperi. Ho avuto la possibilità di riallacciare rapporti con persone che non vedevo da tempo e di acquisire visibilità in vista della pubblicazione del romanzo. Ho creato anche una pagina facebook dedicata al romanzo e una pagina "Carlo Cocconi Books" dove parlo della mi attività letteraria a 360 gradi. Ho anche un sito internet personale dove metto a disposizione di chi fosse interessato altri testi che ho scritto: atti unici per teatro ed un racconto sul judo (sport che pratico) che esce a puntate ogni domenica. Cerco tutte le opportunità che dà la rete che, se usata con un fine valido e "nobile", è un formidabile strumento di promozione. Ho appena fatto una presentazione in una libreria di Udine, la mia città. Cerco di continuare su questa strada.A.M.: Pensi che “Solo per stilografica” sia un libro anche da spiaggia? Lo consiglieresti per le vacanze estive?Carlo Cocconi: Assolutamente sì. Si legge in fretta e, al di là della serietà delle tematiche di fondo, si può gustare anche come romanzo di intrattenimento. Uno degli obiettivi che mi ero prefissato era proprio questo: proporre tematiche serie ma permettere al lettore di apprezzare la storia senza costringerlo a rifletterci troppo su. A.M.: Come ti trovi con la casa editrice Watson Edizioni?Carlo Cocconi: Rispondo con una battuta: per me Ivan Alemanno è il numero uno. Gli devo tutto. Il rapporto è stato ottimo fin dall'inizio e mi auguro possa continuare a lungo. A.M.: Salutaci con una citazione…Carlo Cocconi: Amo tantissimo questa frase di Eraclito, apparentemente semplice ma su cui fior di filosofi e studiosi si sono scervellati ad interpretare e che, per me, racchiude un'importante verità: Physis khryptesthai philei: la natura ama nascondersi. Written by Alessia MocciAddetta Stampa (alessia.mocci@hotmail.it) Infohttp://www.watsonedizioni.it/http:// www.carlococconi. ithttps://www.facebook.com/carlo.cocconi.7Fontehttp://oubliettemagazine.com/2013/07/09/intervista-di-alessia-mocci-a-carlo-cocconi-ed-al-suo-solo-per-stilografica-in-tre-movimenti/Invita i tuoi amici e Tiscali ti premia! Il consiglio di un amico vale più di uno spot in TV. Per ogni nuovo abbonato 30 € di premio per te e per lui! Un amico al mese e parli e navighi sempre gratis: http://freelosophy.tiscali.it/

Post popolari in questo blog

AGAR, ISMAELE E MAOMETTO (E L'ISLAM)

Alla Mecca il profeta preferito dai musulmani era Mosè; a Medina il suo posto fu preso da Abramo, e Maometto trovò ottime risposte da opporre alle critiche degli ebrei:lui e i suoi musulmani erano tornati allo spirito più puro della fede (hanifiyya) proprio di quegli uomini che erano stati i primi muslim a sottomettersi a Dio. Non sappiamo fino a che punto Maometto abbia condiviso il desiderio di alcuni arabi degli insediamenti di tornare alla religione di Abramo. Nel Corano non viene fatta menzione della piccola setta meccana hanyfiyya;e la figura di Abramo prima delle sure medinesi fu oggetto di scarso interesse. Tuttavia, sembra che in questo periodo i musulmani chiamarono la loro fede hanifiyya, la vera religione di Abramo. Maometto aveva quindi trovato una via per confutare gli ebrei, senza abbandonare l'idea centrale della sottomissione a Dio anziché a una mera espressione terrena della fede, e la rivalutazione dell'importanza di Abramo gli permise di approfondire tale c...

-Heliopolis-Rivista- Delouze e Gattari...Petrongari

 a cura di Sandro Giovannini.Filosofia Estrema       Presentazione di UMBERTO PETRONGARI Il mio saggio (ancora inedito, e – forse provvisoriamente – intitolato Deleuze-Guattari, Sade-Masoch ), è soprattutto sull’ Anti-Edipo di Deleuze-Guattari , opera tale da contrapporsi alquanto nettamente alle posizioni di Masoch, e, soprattutto, a quelle di Sade: anche, quindi (e in particolare), a quelle che emergono dal suo breve scritto su ciò che deve intendersi per repubblicanesimo (scritto dedicato ad ogni francese dallo spirito illuministico-rivoluzionario, al fine di portarlo a pieno compimento).    Ma per quel che riguarda il masochismo, la sua interpretazione deleuziana, mi deriva dalla lettura di uno scritto (del 1967) che il filosofo francese dedica a Masoch. Ebbene, tale scritto, si occupa abbastanza approfonditamente anche del pensiero sadiano, anche allo scopo di chiarire le differenze tra l’uno e l’altro fenomeno (perlomeno a dire di Deleu...

Maria Marchese,Poesia,inedito,Dans Le Miroir -Francese

 VIDEO M Marchese     https://asinorossoferrara.blogspot.com/2025/01/maria-marchesepoesiaineditodans-le.ht ml   .. 𝐬𝐭𝐚𝐦𝐚𝐭𝐭𝐢𝐧𝐚 𝐟𝐚𝐜𝐜𝐢𝐚𝐦𝐨 𝐢𝐥 𝐛𝐢𝐬 𝐢𝐧 𝐩𝐨𝐞𝐬𝐢𝐚! 𝐀𝐛𝐬𝐨𝐥𝐮𝐦𝐞𝐧𝐭... 𝐃𝐢𝐫𝐞𝐭𝐭𝐚𝐦𝐞𝐧𝐭𝐞 𝐝𝐚𝐥𝐥𝐚 𝐯𝐨𝐜𝐞 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐌𝐚𝐫𝐜𝐡𝐞𝐬𝐞 Maria Marchese 𝐥'𝐢𝐧𝐞𝐝𝐢𝐭𝐚 𝐃𝐨𝐮𝐜𝐞𝐦𝐞𝐧𝐭 𝐝𝐚𝐧𝐬 𝐥𝐞 𝐦𝐢𝐫𝐨𝐢𝐫 𝐒𝐜𝐫𝐢𝐭𝐭𝐚 𝐞 𝐢𝐧𝐭𝐞𝐫𝐩𝐫𝐞𝐭𝐚𝐭𝐚 𝐝𝐚 Maria Marchese 𝐈𝐬𝐩𝐢𝐫𝐚𝐭𝐚 𝐝𝐚 𝐆𝐢𝐨𝐜𝐡𝐢 𝐩𝐫𝐨𝐢𝐛𝐢𝐭𝐢 𝐝𝐢 𝐍𝐚𝐫𝐜𝐢𝐬𝐨 𝐘𝐞𝐩𝐞𝐬 𝐉𝐚𝐦𝐚𝐢𝐬 𝐬𝐚𝐧𝐬 𝐥𝐚 𝐩𝐨𝐞́𝐬𝐢𝐞, 𝐥'𝐚𝐦𝐨𝐮𝐫, 𝐥'𝐚𝐫𝐭, 𝐥𝐞 𝐫𝐞̂𝐯𝐞, 𝐥𝐞 𝐛𝐨𝐧𝐡𝐞𝐮𝐫 𝐞𝐭 𝐥'𝐢𝐧𝐚𝐭𝐭𝐞𝐧𝐝𝐮 𝐩𝐥𝐮𝐬 𝐛𝐞𝐚𝐮 𝐪𝐮𝐞 𝐩𝐫𝐞́𝐯𝐮! Infospaziodedicato zoomonart.blogspot.com    Continua la ricerca anche in lingua francese della Poetessa e  "esperta" in moda Maria Marchese, nota anche per il Libro, Le Scarpette Rosse,  per certa animazione e interviste articoli Video in riviste specializzate, bel mix t...