Roma segnala l'artista ferrarese
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"...Un ventennio di oblio creativo e di introflessione interiore….una sorta di incubazione degli elementi esistenziali.
La svolta non è stata voluta ma è accaduta naturalmente, come ho spento l’interruttore, un giorno l’ho riacceso e quella creatività sospesa è riemersa arricchita dal mio viaggio reale attraverso un vissuto complesso e colmo di nuove esperienze di vita e visioni interiori.
Ho ripreso in mano i colori e il primo progetto è stato disegnare un mazzo di tarocchi , rappresentato dai 22 arcani maggiori dove il soggetto è il gatto, felino da sempre collegato al mondo del mistero.
Un’altra opportunità è stata partecipare con molti altri artisti di tutto il mondo al progetto “Puzzle on Planet” in occasione del Fuorisalone Mostra del Mobile e Design 2013 a Milano. Altri lavori sono susseguiti come “Omaggio a Andy Wharol”, “Eden”, “Gliphos”, “Malinconia” ,”Le Sibille” e altri ancora…" A.Ferraresi
D- Anna, la tua poetica multicolore?
R-A differenza dei lavori degli anni 80-90 dove prevalevano gli scuri e pochi colori primi essenziali , negli ultimi lavori il colore ha acquisito il ruolo di protagonista, attraverso le molteplici cromature e sfumature che trovano spazio nella dimensione fantastica dell’altrove, in una realtà immaginaria. Ecco che nascono opere poetiche che raccontano non più un tumulto emozionale o al contrario una freddezza espressiva, ma fluiscono liberamente da un inconscio attraversato dalla luce dell’anima ritrovata ed in scoperta. E l’anima si nutre della forza espressiva del colore. Gli elementi o soggetti o i simboli che fanno parte della tessitura dell’opera, hanno di per sé poco rilievo se non nell’insieme di un disegno più grande in espansione. Così nasce il racconto a chi lo osserva.
D- Anna, Ferrara città d’arte o in declino?
R-Negli ultimi anni ho viaggiato spesso per lavoro e sono stata lontana dalla mia città , pertanto posso parlarti a sensazione. Ferrara è sempre stata una città d’arte racchiusa dalle quattro mura non solo geograficamente ma anche espressivamente. Una città a sé stante sospesa nella sua statica immobilità.
D- Anna, avanguardia e arte contemporanea, ancora possibile programmi d’arte eretici?
R-La difficoltà è essere qualcosa di nuovo e di diverso senza essere scontati e banali. Lasciarsi accadere e dipingere cio’ che scopriamo in noi ,osservandosi e imprimere le emozioni e’ la sfida dell’arte che va oltre il gia’ fatto e diventa la tua espressione personale e senza etichette.
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