Storia dell'astronom ia-Copernico e la Fe rrara città di scien za

I grandi della scienza : Copernico   *****VIDEO
 
di William Shea
LE SCIENZE
Rivoluzione copernicana è termine di uso comune per indicare un evento che sovverte l’ordine delle cose fin nei suoi principi più intimi, stabilendo un nuovo sistema da cui non è più possibile tornare indietro. Ma non fu facile per Niccolò Copernico rendere pubblica nel 1543 in De Revolutionibus Orbium Coelestium la sua visione del cielo secondo cui è la Terra a ruotare attorno al Sole. Una delle scoperte più importanti nella storia della scienza destinata ad abbattere nel tempo un edificio millenario di saperi e ruoli sociali, come racconta lo storico della scienza William Shea in Copernico. Un rivoluzionario prudente, quinto volume della collana «I grandi della scienza», in edicola a richiesta a 6,90 euro in più con il numero di giugno di «Le Scienze».

La teoria copernicana è molto più che una mera, seppure devastante, revisione della teoria tolemaica allora in voga, secondo la quale la Terra è al centro dell’universo, proprio come dettato dalle sacre scritture. Per arrivare alle conclusioni del De Revolutionibus, Copernico rivisitò saperi antichi, opere di filosofi greci (tra cui Aristarco di Samo e alcuni membri della scuola pitagorica) che già avevano suggerito il ruolo centrale del Sole a dispetto della Terra, coniugandoli con il sapere moderno del ragionamento matematico. Ecco perché la rivoluzione copernicana è più che una vicenda legata alla cosmologia. Come spiega Shea, il 1543 «è assunto come la data in cui l’umanità varcò la soglia della rivoluzione scientifica». L’interpretazione del mondo fondata sulla matematica avrebbe aperto la strada ad altre menti eccelse, tra le quali Keplero, Galileo e Newton, che avrebbero ripreso e completato l’opera copernicana.

Nato nel 1473 in Polonia, Copernico si formò soprattutto in Italia, dove tra
la fine del XV e l’inizio del XVI secolo frequentò le Università di Bologna e di Padova, studiando medicina e astronomia, prima di laurearsi in diritto canonico a Ferrara. Fu un uomo del suo tempo. Condivise l’ideale dell’umanesimo che puntava a far tornare in vita le intuizioni del mondo classico dei Greci, senza il quale con ogni probabilità non sarebbe arrivato al libro che spodestò la Terra dal centro dell’universo.

Tuttavia, come altri rivoluzionari consapevoli e protagonisti della storia della scienza, per esempio Charles Darwin, anche Copernico fece passare molto tempo tra le conclusioni delle proprie analisi e l’annuncio al mondo. Un primo abbozzo della teoria fu pubblicato dallo stesso Copernico nel Commentariolus, un breve trattato a cui lavorò tra il 1508 e il 1514, e che probabilmente venne diffuso proprio in quell’ultimo anno. Da quel momento Copernico si dedicò a più riprese al De Revolutionibus, a cui lavorò fino al 1542 senza una prospettiva di pubblicazione. In effetti, in questo passaggio cruciale la mossa decisiva fu di altri, proprio come per la teoria dell’evoluzione per selezione naturale.
http://www.lescienze.it/edicola/2013/06/03/news/i_grandi_della_scienza_copernico-1675020/

Se nel caso di Darwin bisogna ringraziare anche i suoi amici che organizzarono la pubblica lettura alla Linnean Society di Londra, in cui venne esposta per la prima volta la teoria darwiniana, nel caso della rivoluzione copernicana fu centrale il ruolo di Retico, al secolo Georg Joachim von Lauschen, «matematico fantasiso e viaggiatore», come lo descrive Shea. Retico aveva sentito parlare del De Revolutionibus, da cui era rimasto affascinato, e insistette per incontrare l’autore. L’incontro avvenne nel 1539, e Retico ebbe anche il permesso di leggere il manoscritto di Copernico. Il sodalizio che ne nacque portò alla pubblicazione nel 1543 dell’opera che demoliva il sistema tolemaico. L’accoglienza ovviamente non fu delle migliori, ma la rivoluzione scientifica era iniziata, e nessuno avrebbe potuto più fermarla
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