Ecopolitica a Ferrara: fanfaroni e fanfaronate

 

Le fanfaronate dei fanfaroni


Non casca il mondo se icittadini ignorano che le centrali elettriche “turbogas” nonpossono esser usate come biciclette condotte secondo i gusti delciclista. È necessaria solo agli addetti ai lavori la consapevolezzache le turbogas debbono erogare cospicue potenze minime (anche il 60%della potenza massima), al di sotto delle quali è impossibilerispettare i valori limite di emissione di NOx e di CO e restareentro la convenienza economica. È ovvio quindi che il ferraresemedio sia all’oscuro delle limitazioni dei due mastodontici gruppi(400+400 MW) della turbogas SEF che il Comune ha autorizzato entro ilpetrolchimico (in pratica a km 0 da Ferrara), per le quali nonpossano assolutamente funzionare col solo carico del petrolchimico,che abbisogna di 2-3 decine di MW elettrici. Ma casca l’asino seignora quel dettaglio tecnico anche chi ha consentito, favorito emagnificato, la furbata di privare il petrolchimico di autonomiaenergetica in cambio della turbogas. Non gliel’ha ordinato ildottore, all’amministrazione, di vivere culturalmente di renditacol pochino imparato a scuola e, basandosi su quella miseriaformativa, gestire una realtà complessa a suon di propagandaparolaia senza tentare di colmare lacune. Nel caso in questione, ilimiti delle turbogas sono reperibili facilmente su internet. Chesuccede ora, quando la turbogas SEF dovrebbe rimanere spenta? Da dovespillano il vapore indispensabile ai reparti senza far girare leturbine? A dispetto di annosi trionfalismi, l’amministrazione hadovuto prendere atto che nel petrolchimico l’energia elettricacosta perfino più cara del 15% rispetto alle tariffe pubbliche! Perforza! Visto che la centrale è costretta ad andare anche quando nonconviene! Una debacle immane per il petrolchimico già in affanno disuo, che se avesse ancora la propria autoproduzione (come ènell’ortodossia degli stabilimenti importanti) pagherebbe l’energiache gli serve al solo costo del combustibile impiegato.

Fra i tanti aspetti dicui l’amministrazione si deve profondamente vergognare, subito dopoil disastro dell’ospedale di Cona (la sanità a km 15 mentre siauspica la verdura a km 0), c’è la crassa ignoranza con cui hagestito la questione turbogas. Eppure, vediamo consiglieri comunalidi maggioranza che invece di indossare cilici si esibiscono infanfaronate. L’ultimo dei quali, e non solo in ordine diapparizione, è il Tafuro, impiegato del Petrolchimico palesatosi inun pistolotto dal titolo “Sullo sviluppo sostenibile del polochimico”. Che scriva in un italiano claudicante, passi. Cheparli del “consigliere comunale che per anni ha sprecatoenergie cercando in ogni modo di far chiudere il petrolchimicoferrarese” (senza far nomi, sennò Tavolazzi lo portadritto in tribunale), provando a spacciare per una trionfa il due dicoppe sotto bastoni, è scusabile: gli immigrati non conoscono iltrionfo, peculiarità ferrarese come la sala da sugo. Ma nell’impetomeridionalistico al Tafuro scappa detto pubblicamente quello chepoliticanti e sindacati è meglio che tacciano per non dimettersi:“la turbogas del nostro petrolchimico deve marciare per darevapore agli impianti”. Siamo alla Sagra Paesana delRendimento Energetico.

Oltre a palesarel’incredibile noncuranza per un mostruoso handicap elargito alpetrolchimico, il nostro eroe sembra non comprendere che a togliereil tappo di sentina ad una vecchia barca che fa acqua, questaaffonda. Chi glielo fa fare alla barca PD di tenersi elementi similifra l’equipaggio?


Paolo Giardini