Tornano in mente i colori delle ragazze di Tunisi, il raggio più luminoso della rivoluzione araba. Una rivoluzione incompiuta che vede ancora protagoniste le donne, sia velate che non. La questione femminile rappresenta, infatti, il nodo fondamentale della nuova Tunisia. Le donne sfidano in questi giorni nella loro straordinaria maggioranza la regressione della laicità del Paese, fatta passare dietro la facciata rassicurante del governo islamico moderato di Ennahada. La difesa dei diritti delle donne nel Paese Nordafricano costituisce oggi una priorità: il non abbassare la guardia su tale principio significa non arrendersi davanti alla strisciante, oscurantistica pretesa di tornare ad un improbabile passato. Laicità, libertà di coscienza e religiosa, pluralismo e convivenza pacifica tra le anime della società rappresentano tutti motivi di rivendicazione da parte delle donne, anche a nome delle altre componenti civili. Dall'esito di tale battaglia si capirà se in Tunisia e nel resto del mondo arabo sarà ancora possibile essere arbitri del proprio destino.
Casalino Pierluigi, 21 giugno 2013