L'ultima sfida, quella che non prevedeva una rivincita, ma soltanto un sorriso da spendere con la famiglia e gli amici di sempre, non è riuscito proprio a vincerla, ma nessuno gliene chiederà mai conto. Perché quando l'avversario è più forte di te, non resta che fare un passo indietro e lasciare che tutto proceda come deve andare e fine della storia. Tra le lacrime e il dolore di chi rimane. Nel silenzio del ricordo. Pietro Mennea, il grande, grandissimo atleta azzurro che per quasi vent'anni (dal 1979 al 1996) riuscì a difendere il primato mondiale dei 200 metri piani conquistato in un giorno di gloria alle Universiadi di Città del Messico, è morto stamattina in una clinica di Roma. Aveva 61 anni e da tempo lottava contro un male che non gli ha lasciato scampo. La camera ardente verrà allestita oggi di Dario Pelizzari - Il Sole 24 Ore - leggi su http://24o.it/2DbvM
L'ultima sfida, quella che non prevedeva una rivincita, ma soltanto un sorriso da spendere con la famiglia e gli amici di sempre, non è riuscito proprio a vincerla, ma nessuno gliene chiederà mai conto. Perché quando l'avversario è più forte di te, non resta che fare un passo indietro e lasciare che tutto proceda come deve andare e fine della storia. Tra le lacrime e il dolore di chi rimane. Nel silenzio del ricordo. Pietro Mennea, il grande, grandissimo atleta azzurro che per quasi vent'anni (dal 1979 al 1996) riuscì a difendere il primato mondiale dei 200 metri piani conquistato in un giorno di gloria alle Universiadi di Città del Messico, è morto stamattina in una clinica di Roma. Aveva 61 anni e da tempo lottava contro un male che non gli ha lasciato scampo. La camera ardente verrà allestita oggi di Dario Pelizzari - Il Sole 24 Ore - leggi su http://24o.it/2DbvM