Estense com Ferrara: Il sogno dell'alieno by B. Lazarre


L’imbarazzo è palpabile.
Sono in una sala gremita di ammiratori, di sostenitori, di presenzialisti della ferrara artistica o che dir si voglia… cappellini colorati, pizzetti e barbe strane, magliette e felpine degli eventi estivi che tutti gli anni propinano ai ferraresi. Tutti appassionati, molti curiosi, tutti entusiasti cinofili a cui piacciono fellini, antonioni e truffaut.. a me non piace nessuno dei tre… ma sono limiti miei.
So che quanto vado per affermare non farà altro che aumentare il grado di antipatia nei confronti della famiglia Lazarre: vorrà dire che mi candiderò alle prossime politiche.
A proposito di politiche, sono seduto nella terza fila di uno dei cinematografi più belli e suggestivi del quadretto architettonico che più si addice all’avanguardia (quella vera) della Ferrara del Ventennio; sono al cinematografo Boldini, arrivato in motocicletta attraverso la via dei Bersaglieri, passato a fianco del prestigioso che fu Museo di Storia Naturale. Sono alla prima nazionale (come è stato definito) del sogno dell’Alieno.
Devo dire che ingenuamente credevo che il documentario fosse una trovata del poliedrico Andrea, più semplicemente Amaducci, artista, attore, maestro, factotum a cui devo riconoscere estro, fame di nuovo e inventiva.
Devo dire con sincerità che inizialmente non capivo a chi appartenesse la voce fuori campo che dava direttive scenografiche, sui toni, sulle movenze e sulle pose; devo ammettere che non avevo capito che il gruppetto dei fantastici quattro, in realtà, era un cast, scelto, calibrato e coordinato dalla mano di un regista: Alberto d’Onofrio ha fregato anche me.
Attonito seguo la novità; ammiro lo studio, le scelte, le luci e la realistica fotografia. Ammiro gli sforzi reali delle pose argute di un set che, solo dopo un po’, capisco che di set si tratta.
Ascolto con interesse la canzoncina rappata da Cry, quello del meraviglioso (e dico davvero) video “Sana Incoscienza”, che un po’ si butta via con il discutibile rap dell’alieno: guardo la combriccola portare il vessillo dell’agenda alla firma dei politici.
Dopo una mezzoretta il tema è sempre quello, l’unica cosa che non capisco è il motivo per cui il tema è firmato solo PDL, mentre gli esponenti del PD sono eclissati… forse loro sono al lavoro? o forse la produzione non è stata in grado di ottenere i necessari feedback per gli accessi ai gabinetti dei vari Bersani, Franceschini, eccetera ed eccetera??
Dopo una mezzoretta di Santanchè, di omini in mutande che interrompono i lavori e le adunanze, le assemblee semiserie, i comizi mi chiedo il perché. Lo chiedo a quelli a fianco a me, lo chiedo a quelli dietro. Una mi incolla un bottone su una strana filosofia sulla facilità di fare politica nel nostro paese, sulla semplicità di avere un desco da deputato, sulla superficialità della nostra politica: cose lette e rilette alla mattina su tutti i giornaletti di paese.
La noia è imperante. Non la noia dell’idea, che può avere anche una funzione della finzione, ma la noia della ripetizione, ormai fatta atavica, delle sempiterne medesime gesta.
La filosofia del disturbo mirato, forse nobilitato dalla cappa di un progetto ben redatto e imbastito di filosofia e di ideologie, resta la filosofia del disturbo. Che dietro ad un gruppo di incursori vi sia l’occhio di una telecamera, di una webcam, rette dall’idea o dalla ideologia di un regista/sceneggiatore, altro non rimane che l’idea del disturbo e dell’incursione.
Vi chiedete perché non mi vada bene mai niente? Me lo chiedete perché a voi è piaciuto il film?
Non mi piacciono le azioni fatte e solo dopo foderate da un progetto. Trovo “il sogno” un esempio di un CUI PRODEST?, di un A CHE SERVE?; perché? serviva un regista, di certo bravo, per dirmi che il parlamento è pieno di mafiosi, criminali, mignottari, ladri, mangiapaneatradimento, viziosi, ignoranti e malandrini?
Domanda: Non bastava un comico ignorante, venuto dopo un comico ignorante, per fottere ancora una volta il semplice italiano?
Qualcuno doveva ribadire ad un cinema gremito che la politica è fatto semiserio, che la politica è un gioco, che i nostri governanti sono lì per un puro caso senza competenza alcuna: che i RE sono ormai CADUTI?che i RE non esistono??
Purtroppo ancora una volta mi aspettavo di più, ma questo è colpa mia.
la mia esperienza?… la definirei “provinciale”, scontata e poco produttiva.
AMEN

Prendo la Moto e vado a visitare Grisù… Ne leggerete sicuramente i commenti, spero almeno questa volta, positivi.
 
http://www.estense.com/?p=287264&cpage=1#comment-310169