Ferrara: "Chiudete Cona" l'affaire ventennio PD... verso l'esplosione

*nota di AsinoRosso... clamoroso post dell'eretico (quando vuole la penna è rara e potente) L. Barbieri sull'ormai sceneggiata napoletana se non da Montalbano + Sciascia... dell'ospedale di Cona, eccellenza europea sul serio, come l'Unione Europea in default. Noi stessi in tempi non sospetti avevamo paventato prima o poi un rischio del genere... Ora facile previsione, la casta Pd farà finta di nulla, ma il dibattito è stato finalmente avviato...  Visti i costi anche di manutenzione destinati a lievitare prima o poi - diciamo dopo le elezioni 2014 - l'affaire riesploderà.  E anche grazie a questo giovane intellettuale ferrarese -Barbieri- che segnala la meglio gioventù... in una comunità civile sarebbe chiamato subito in giunta al posto di certe cariatidi ...

by Estense com

Ora basta. CHIUDETE CONA!

Cos’altro dovrà accadere per esaurire la scalogna che l’ospedale di Valle della Morte, leggasi Cona, ha accumulato dall’inaugurazione del defunto Papa ad oggi?

Principi d’incendio, affossamenti, allegamenti, legionella e liquami nel triage, per citare i più.
Quando mi capita di raccontarlo in giro vengo sbeffeggiato, tacciato di menzognero gigantismo quando è il nanismo politico e la cecità di almeno due generazioni di classi dirigenti locali che dovrebbero essere messe alla medioevale gogna ad espiare il loro peccaminoso fardello, spalando i residui di ciò che era nel triage.
(foto di Stefano Bussolari)

(foto di Stefano Bussolari)

Più rileggo la notizia e meno me ne capacito.
Risparmio le facili battute e i tanti commenti di amici che ovviamente si arenavano nella scatologia vedendo quello schifo (per dirla con un eufemismo).
E dire che la situazione era piuttosto chiara: le altre province stavano da anni pagando il surplus della spesa del nostro mostro fagocita-pazienti che la politica cittadina aveva, irrazionalmente, creato. Così come quella valanga di costi accessori che , alla prossima scadenza elettorale regionale, ovviamente, si dovranno rivalutare.
Allora si che ci sarà da ridere, specie sul “chi paga”, visto che non siamo ancora in campagna elettorale e già dal municipio sembrano stappare spumanti evocando l’ipotesi di riduzioni delle tasse o di aumento dei servizi.
Un ospedale da maratoneti, spalmato come la nutella su un panino, che poggia su acquitrinose fondamenta e sul quale aleggia la pesante ombra dei procedimenti giudiziari in corso: ecco servito l’identikit di Cona, che va ovviamente scisso dalla bontà dei professionisti rimasti.
A questo aggiungiamo che, per saziare il mostro, dobbiamo immolare gli ospedali della provincia, rimpiazzati dalle case della salute (ricordate com’è finita poi con quella di Ferrara?!) e quindi costringere ad un ridicolo accentramento sanitario in un megapolo che andrebbe chiuso, almeno per metà, così da cercare di saziare la sua fame di pazienti e provare a far sopravvivere presidi essenziali sul territorio.
Ovviamente non si può. Più per evitare che il Titanic municipale acceleri verso l’iceberg elettorale, sperando di recuperare qualcosina da qui a primavera 2014, nonostante dimissioni di capi gabinetto e il piano del politburo, nazionale come locale, smacchiato da un’urna che si credeva vincente ed invece è stata una giusta sconfitta.
Già, perché ammettere che “l’eccellenza” ospedaliera, che dovrebbe gravitare nel panorama europeo, è, ahinoi, relegata ai livelli che la cronaca locale documenta quotidianamente, al netto dei molti casi che non emergono? Più che “farcene una ragione”, il sindaco risanatore avrebbe dovuto prendere una scelta drastica e risolutiva: CHIUDERLO!
Non l’ha fatto, ma la colpa è duplice e non sua. La prima è dei molti anziani elettori che, anche schiavi di certo “giornalismo” televisivo locale a senso unico (alla cui visione non si può che spegnere il televisore), continuano imperterriti a votare perché succubi della capillare infestazione partitica in ogni anfratto e nicchia cittadina, proliferazione aiutata da un anacronistico monismo ideologico.
La seconda, e più grave, almeno dal mio punto di vista, è la perenne assenza di un progetto politico di opposizione che possa affermarsi in maniera organica e convincere i cittadini ad un ricambio complessivo e strutturale delle attuali scelte, politicamente decomposte e marcescenti.
P.S.: Poi non stupiamoci se la facoltà di medicina…
 
LORENZO BARBIERI 
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