Destrutturalismo: Waldeamar Deonna e gli occhi by M.A. Pinna

 Manifesto Destrutturalista


Gli occhi e Waldemar Deonna
http://www.sulromanzo.it/2010/06/il-simbolismo-dellocchio-di-waldemar.html




L’occhio veicola emozioni e sentimenti, organo prezioso che sa, riflette, esprime.
Esso è simbolo di vita, aprire gli occhi significa nascere e cogliere l’intima verità delle cose, l’essenza più pura, le astrazioni in genere, l’anima che si riflette in esso come specchio.

«Ovunque occhi, e poi fisionomie... e sguardi; l’uomo non se ne può sottrarre in vita, e ne viene perseguitato fin nella tomba, viso androfago, fauce d’ombra...».

L’occhio sinistro femminile è riconducibile al male e alla morte, secondo lo stereotipo che vede il lato sinistro di ogni cosa collegato ad un mondo ctonio e infernale.
L’occhio della strega esercita potere fascinatorio e nello stesso tempo subisce visioni che non raggiungono i sensi di altri uomini e donne alieni dal sortilegio.
Waldemar Deonna nel 1965 pubblica per les Editions De Boccard, Parigi, un libro suggestivo, riproposto dalla Boringhieri in prima edizione italiana soltanto nel 2008.
Il testo, completato da un ricchissimo apparato di specifiche note, presenta l’occhio nei vari aspetti simbolici, cogliendo relazioni con altri organi corporei, con l’arte, la magia, le religioni, le credenze popolari e il concetto sovrumano di morte.
Si scoprono così man mano che si procede nella lettura, relazioni dalle profonde radici e accostamenti dell’occhio con concetti universali.
L’organo visivo diventa così, di volta in volta, specchio, stella, luce e ombra, venefico o profilattico, attivo e passivo insieme, culla il tempo onirico e quello della veglia in un’ancestrale ossessione.... CONTINUA