Italo Balbo e l'avvento del Fascismo- intervista a Alberto Ferretti

Copertina-seconda-edizione.jpgAlberto Ferretti, L'avvento del fascismo (Il Mio Libro, 2011)
Presentazione
Cronache Ferraresi 1920-1922
Un libro raro e prezioso che per il suo interesse storico e sociologico fa parte della Biblioteca della Fondazione Istituto Gramsci per gli Studi Storici. L'autore ne ha reperita una copia fortunosamente scampata alla distruzione sistematica dei documenti e oggetti del periodo fascista che avvenne nel post-ventennio. L'ha trascritto fedelmente salvaguardandone il testo, l'impostazione tipografica e le numerose immagini originali contenute. Un libro che ognuno dovrebbe poter leggere per capire come, ma soprattutto per quali motivi, a Ferrara e Provincia il fascismo crebbe in modo così esponenziale da superare - tra il 1920 e il 1922- di ben dieci volte il numero complessivo di iscritti dell'intera Lombardia, dove era stato fondato, in Piazza San Sepolcro, a Milano. A Ferrara, infatti, nacque il "Fascismo Agrario" e sempre da qui Italo Balbo, al quale fu affidato da Mussolini l'incarico di Comandante Generale dei Fasci di Combattimento, dopo averla accuratamente pianificata ed organizzata, partì per la Marcia su Roma. Un libro ricco di dettagliati riferimenti, esposti in ordine cronologico, sui fatti salienti avvenuti in quel periodo su tutto il territorio nazionale. Un libro che sicuramente desterà grande interesse in ogni genere di lettore.....C
INTERVISTA A ALBERTO FERRETTI
1. Ferretti- un bel lavoro un libro dal valore storico-culturale ineccepibile...
Grazie, ma il merito principale va agli autori -Forti e Ghedini- che lo pubblicarono nel 1922, un paio di mesi dopo la Marcia su Roma. Io ho avuto la fortuna di reperirne una copia originale, miracolosamente salvata dalla distruzione del periodo post-ventennio e poi l'ho trascritto e ripubblicato, comprese le numerose immagini inedite contenute, con una dedica ed una prefazione. E pensare che il libro, per la sua importanza storica e sociologica, fa persino parte della Biblioteca della Fondazione Gramsci per gli Studi Storici, ma nessuno prima di me ha mai pensato di ripubblicarlo. E questo nonostante storici famosi come l'inglese Paul Corner ne abbiano attinto a fondo per scrivere i loro lavori sull'argomento.
2- Ferretti- ma gli esperti di Ferrara- pure città quasi capitale per Balbo e la stagione anche culturale del fascismo come mai così distratti?
Non direi distratti, quanto probabilmente poco inclini a trattare il fascismo in chiave prettamente storica e non ideologica. Basta pensare che l'ultima pubblicazione sull'argomento, che risale a qualche mese fa, era uscita prima sotto forma di rubrica periodica sul quotidiano La Nuova Ferrara (del gruppo Espresso) e successivamente è stata presentata sotto forma di libro alle feste dell'Unità dall'autrice, costantemente accompagnata dagli interventi del presidente provinciale dell'ANPI (Associazione Nazionale Partigiani d'Italia) con chiaro intento propagandistico ed evidentemente molto poco "scientifico". Appare chiaro, e lo dico senza alcuna polemica, che non ci sia ancora la volontà, nonostante siano passati ormai 65 anni dalla fine del regime, di superare le ideologie e lasciare agli storici "indipendenti" il compito di esprimersi senza condizionamenti politici.
3-Ferretti- Balbo oggi, squadrista o eroe trasvolatore e persino antinazista nel 1939?
Beh, sicuramente entrambe le cose, e anche molto di più. Fu una figura poliedrica, anticonformista: Laureato in scienze sociali, fece il giornalista e fondò il Corriere Padano. Fu iscritto alla massoneria e di simpatie socialiste, dopo aver combattuto la prima guerra mondiale col grado di Tenente degli Alpini (decorato al valore) aderì ai Fasci di Combattimento e ne divenne il Comandante Generale. Nel '26 fu nominato Segretario di stato per l'Aviazione e dopo qualche anno Ministro dell'Aeronautica. Questo ministero aveva sede a Ferrara, pochi lo sanno, nel Palazzo dell'Aeronautica tutt'ora esistente in Viale Cavour. Quindi dal '26 al '34 si occupò prevalentemente di trasvolate e di sviluppare l'Arma Aeronautica. Fu poi nominato Governatore della Libia nel '34 fino alla sua morte nel 1943. E' un fatto risaputo che i tedeschi e la politica nazionalsocialista non piacessero molto a Balbo, come a Galeazzo Ciano e allo stesso Benito Mussolini del resto. E men che meno condivise le famigerate leggi razziali contro le quali Balbo insorse apertamente. E' notissima la sua fraterna amicizia con Renzo Ravenna (di dichiarata religione ebraica) che fu Podestà di Ferrara dal 1926 al 1938. Del resto molti furono gli ebrei che aderirono al fascismo, a Ferrara come in tutta Italia. In effetti il fascismo fu un fenomeno assai complesso e per niente schematico, vi aderirono intellettuali e manovali, nobili e proletari, cattolici e socialisti (e anche comunisti), ebrei e nazionalisti, massoni etc. etc. E' infatti prassi degli storici suddividere il fascismo in almeno tre fasi per potarlo meglio comprendere: quella "Rivoluzionaria" dal sansepolcrismo allo squadrismo fino alla marcia su Roma; quella del "Regime"( secondo molti fu un regime autoritario e non propriamente una dittatura); e della "Repubblica Sociale". Tre fasi distinte ed assai differenti tra loro. Difficile quindi schematizzarlo e definirlo. Lasciamo il compito agli storici, poiché alla storia ormai appartiene.
4. Ferretti, destra/sinistra oggi
Bisognerebbe scrivere un intero trattato e riempire pagine su pagine per descrivere quello che rappresentarono nella storia politica nazionale e non solo, mentre basterebbe un francobollo per scrivere quello che rappresentano al giorno d'oggi. Ritengo infatti che siano categorie politiche obsolete e svuotate di significato dopo il crollo delle ideologie. Uno schematismo ed una contrapposizione ottocentesca da abbandonare e soprattutto da superare, se si vuole progredire. Oggi i problemi non hanno colore politico, semmai le risposte e le soluzioni posso avere orientamenti politico-socio-culturali differenti, su questo occorre confrontarsi, seriamente e concretamente.
5. Ferretti: su Balbo qualche aneddoto personale???
Beh, il suo soprannome "Pizzo di ferro" per il tipico pizzetto che portava, un retaggio del suo trascorso da Alpino. E poi le parole con cui lo ricordò Mussolini: Un bell'alpino, un grande aviatore, un autentico rivoluzionario. Il solo che sarebbe stato capace di uccidermi! 



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