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CONSEQUENZE POST ROMA FICTIONFEST di Stefano Pierpaoli

ROMA FICTIONFEST.jpg CONSEQUENZE.jpgDOPO IL ROMA FICTIONFEST  di Stefano Pierpaoli

Si è appena concluso il RomeFictionFest 2009. Per la prima volta in Italia è stato offerta un’intera programmazione accessibile anche ai disabili sensoriali. Specialmente quella dei ciechi è una categoria di cittadini particolarmente discriminata ed esclusa da innumerevoli occasioni di socialità, presenza e partecipazione.

Abbiamo raggiunto un successo insperato. Sapevamo che la novità di un’iniziativa del genere unita alla disabitudine di tanti disabili rispetto a un normale accesso ai luoghi dell’offerta culturale rappresentava un ostacolo non indifferente per la riuscita di questo avvenimento così innovativo e per certi aspetti rivoluzionario. Inoltre il problema della mobilità ha costituito un enorme impedimento per molti disabili che come sempre non hanno mezzi a disposizione per muoversi autonomamente. Tuttavia le presenze sono state superiori alle attese e la sala 10 dell’Adriano è stata sempre piena, testimoniando l’ampia partecipazione di tutti i cittadini.

C’è però ancora bisogno di crescere e di creare una maggiore coscienza nei confronti di coloro che vengono oggettivamente e quotidianamente discriminati. La stampa italiana ancora non ha una sensibilità verso questo genere di progetti e aspetta l’imbeccata dall’alto per dare rilievo perfino a quella che ha significato un grande passo in avanti di civiltà e di cultura. L’associazionismo, nel suo complesso, risente ancora di un medievale spirito corporativo e verticistico che rende il rapporto con gli stessi associati e quindi rappresentati, assai legnoso e frammentato. Sono mali molto italiani che rallentano l’innovazione e impedisco un’integrazione sana e costruttiva. Esiste ancora un’evidente paura nel nominare la disabilità e nell’affrontare coerentemente il problema dell’accesso.

Il segnale trasmesso da questa esperienza costituisce un valido punto di partenza per dar vita a nuove occasioni che procedano nella direzione tracciata dal lavoro svolto in questa occasione. Grazie a questo genere di iniziative si misura il grado di civiltà di una nazione, si verifica la consistenza culturale delle proposte e si determina la capacità di partecipazione della comunità.

Un doveroso ringraziamento va all'intera organizzazione del Festival e alla Fondazione Lazio Audiovisivo per la collaborazione e la sensibilità dimostrata.

Una cultura che esclude e che si preoccupa della sola esteriorità di una manifestazione compie un atto oppressivo e crea insicurezza e disvalore.

Il messaggio che scaturisce da questa piccola e benefica rivoluzione attuata al RomeFictionFest va esattamente nella direzione opposta e genera i presupposti di una nuova stagione culturale.

Stefano Pierpaoli
www.c onsequenze.org
 
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Rassegna Stampa

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