Le polemiche sull’ordinanza della Moratti
Vittorio Sgarbi: «Il vino è sacro. La questione non è proibire, ma educare»
«Il prossimo settembre a Salemi
la “Giornata nazionale della libertà del bere»
SALEMI - Vittorio Sgarbi interviene ancora sulla scelta del Comune di Milano di vietare la vendita di
alcool ai minori di 16 anni:
«La proibizione del vino è insensata culturalmente. La religione cristiana consacra il vino, lo
sacralizza, lo fa diventare, come sangue di Cristo, il tema cruciale dell’eucarestia assieme al pane.
E il pane e il vino sono elementi fondamentali della terra. Sarebbe davvero triste se le sante messe
fossero celebrate con la Fanta o la Coca Cola.
La religione musulmana, al contrario, vieta il vino. Chiedo quindi ad Umberto Bossi la difesa del
vino, dell’educare al bere bene, contro ogni proibizione. Bisogna impedire gli eccessi, non proibire
la natura.
A settembre a Salemi organizzeremo una grande manifestazione per la promozione del vino e del
bere bene, si chiamerà «Bere divino» che noi trasformeremo nella «Giornata nazionale della
libertà del bere». Potranno venire a Salemi tutti quelli che vogliono bere liberamente.
Bere bene – aggiunge Vittorio Sgarbi – vuol dire non ubriacarsi. Anche chi mangia 4 piatti di
spaghetti si sentirà male. Dunque la questione non è proibire, ma educare. La giornata della libertà
del bere non dev’essere la giornata degli eccessi, ma del benessere, del “bere divino”»
Anche il celebre fotografo interviene
sull’ordinanza della Moratti
Oliviero Toscani: «Un divieto sponsorizzato da “coca cole e fante”»
«I giovani bevono e si ubriacano perché hanno genitori che, come a Milano, vietano piuttosto che aiutarli»
SALEMI - Sulla scelta del Comune di Milano di vietare la vendita di alcool ai minori di 16 anni i
nterviene anche il celebre fotografo Oliviero Toscani che a Salemi ricopre la carica di assessore alla
Creatività e ai Diritti Umani:
«Il divieto come tutti i proibizionismi servirà solamente a
intestardire chi beve e che continuerà a bere più di prima.
Quindi questo divieto sponzorizzato dalle “coca cole” e dalle “fante” è
l'ennesima prova della poca visione moderna dell'amministrazione
milanese, che invece dovrebbe capire che i giovani bevono perché
hanno genitori come loro che vietano invece di aiutare a sollevarli
dal disagio.
A Salemi i giovani non bevono così e quando berranno alla festa che organizzeremo a settembre lo
faranno non per disagio ma per felicità ed emozione, cose che a Milano non esistono più da un
pezzo»
l’Ufficio per la Comunicazione
(Nino Ippolito)