LA CRISI POLITICA TRA LE DUE GUERRE MONDIALI

I vent'anni che separano le due guerre mondiali sonno segnate da un'inarrestabile contestazione delle istituzioni democratiche parlamentari e liberali, un crescendo di irrazionalità ed emotività, una generale instabilità che gettano l'Europa in una crisi profonda. La democrazia parlamentare e liberale, nonostante il prestigio di cui gode alla fine della prima guerra mondiale, urta contro molteplici interessi ed ostacoli che ne impediscono il normale funzionamento e, alla fine, la stessa esistenza. Il vecchio sistema politico elaborato nel XIX secolo, dopo molto tempo applicato nell'Europa occidentale ed esteso, dopo la guerra, ai nuovi paesi dell'Europa centrale mostra segni di debolezza. In primo luogo, le assemblee elettive esercitano con crescente difficoltà le loro tradizionali funzioni di deliberazione e di decisione.La modernità, infatti, rende più difficili e complesse, infatti, rispetto al passato, le questioni e le scelte su cui il politico deve decidere. Il compito da affrontare diventa sempre più arduo e vasto. Ed ogni instabilità assume caratteristiche ancor più dannose e segnate da grave instabilità. Si sviluppa così l'anti-parlamentarismo e l'opinione pubblica, nei diversi paesi, giudica le istituzioni parlamentari costose e inutili, aprendo la strada alla mala pianta della tirannia. 
Casalino Pierluigi