Ferrara, l'acqua sprecata per le solite Non Manuntenzioni PD Politik

fonte Estense com  D. Oppo


L'acqua che perdiamo

Nel 2016 abbiamo perso oltre 4 milioni di metri cubi d'acqua, ma è da 16 anni che più un quarto si perde nelle disfunzioni della rete idrica

«La provincia di Ferrara è una terra d'acque» recita il bilancio consuntivo ambientale approvato dal Consiglio comunale la settimana scorsa. La rete idrica della città di Ferrara è invece un colabrodo, aggiungiamo noi.

Non è una notizia nuova. Ad evidenziarlo – con parole diverse –  è stata già l'assessore comunale all'ambiente Caterina Ferri, sia in sede di presentazione del bilancio che in consiglio:  «Le perdite hanno subito incremento importante soprattutto con il sisma – ha osservato nell'ultima occasione -: da 29% siamo passati al 39% del 2015 con una lieve riduzione al 38,9% nel 2016. Non sono percentuali che ci possiamo permettere: abbiamo chiesto al gestore investimenti e ci sono 2,2 milioni a disposizione per il miglioramento».

Ferrara non è nelle condizioni odierne di Roma, né in quelle ancora più gravi di molti luoghi del sud Italia, ma solo perché l'acqua – almeno per ora – c'è e non per meriti propri. Quel che è passato un po' sotto traccia è che la realtà cittadina sembra ancora peggiore rispetto a quel che appare: perché nel frattempo il quantitativo lordo di acqua consumata – a livello domestico e industriale – si è abbassato nel corso negli anni, toccando nel 2016 il picco più basso registrato dal 2005: 11,02 milioni di metri cubi (7,08 per usi domestici, anche questo è il dato più basso). Nell'anno del sisma, il 2012, quando cioè è iniziato l'aumento della dispersione idrica, l'acqua consumata ha raggiunto il picco massimo dal 2005, con 12,7 milioni di metri cubi. In parole povere, tra 2012 e 2016 il consumo si è abbassato di circa 1,7 milioni di metri cubi.

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