SE NE HA ABBASTANZA DI PROFEZIE. LA LEZIONE DI VICO

Il mestiere di esercitarsi a dire al prossimo che cosa c'è dietro l'angolo è antico e sotto molti aspetti anche suggestivo. Tuttavia non c'è ma stato qualcuno che abbia indovinato qualcosa nel suo predire, o meglio,immaginare il futuro. Di profezie son piene le fosse e persino il Vangelo. questa è una cosa seria e per fortuna chiunque abbia parlato dopo di ciò non solonon ha trovato e non trova conferma, ma non ha neppure l'autorità per farlo: leggasi la profezia del Figlio della Perdizione ovvero dell'Anticristo, cioè del Grande Traditore o nuovo Giuda; ma anche in questo caso ci sarebbe da discutere sui tempi e i modi in cui dovrebbe apparire o comparire questa Stella dell'Esercito di Dio che passerebbe dalla parte di Satana. In proposito una religiosa olandese mi diceva che ogni epoca ha il suo Anticristo o Traditore. Orbene: fatte salve le ovvie differenze di credo, quasi tutte le religioni parlano di un catastrofico futuro da cui non potersi sottrarre in forza di un determinismo a dir poco non realistico o scientifico. La crisi morale non è, ne è più o meno della stessa portata di quella del passato, dove, diciamoci la verità, l'ignoranza causava danni peggiori del peccato tradizionale. E, ragionando anche in termini evangelici, sorge spontanea una domansa: e la Speranza? La Speranza, infatti, è la vera ragion d'essere del Messaggio di Cristo e la natura profonda del Suo rinnovamento\che ci ammonisce a viver bene il presente, essendo quest'ultimo già segnato da un ben pesante fardello, senza pensare a quello futuro. E infine non esiste una predestinazione in nulla, perché così verrebbe meno la libertà dell'uomo di costruire il suo futuro con la sua intelligenza e la sua capacità di scrivere la Storia. Ci viene incontro, se mai, Giambattista vico, la cui lezione, per troppo tempo inascoltata, resta un punto fermo dell'analisi storica. Un'analisi, che supera le stesse contraddizioni della dialettica storica, per far rientrare l'azione dell'uomo nel valore di esse. La Storia è ciò che conosciamo meglio, perché nasce dalle nostre mani. Un pò come l'arte, per dirla con Schelling, in cui si specchia la creatività generale dell'umanità. Anche per Schelling l'arte (come la storia dei corsi e ricorsi in Vico) è la cosa solo che l'uomo conosce perchè è il frutto della sua opera quotidiana. Anche per tale ragione delle profezie ne abbiamo abbastanza e bene fa anche la Chiesa a non prenderle troppo sul serio.
Casalino Pierluigi