La Stampa di Roma segnala "Pensieri Sparsi" , l'eBook geopolitico di Claudio Pisapia



 Appena uscito, la Stampa di Roma Capitale, il quotidiano ufficiale La NOTIZIA H24 (ROMA E PROVINCIA) segnala il nuovo libro elettronico del ferrarese Claudio Pisapia...  Ecco il testo:

  
"E' vero che l'unico modo di risollevarsi dalla crisi è osservare le altalene delle borse, abbassare lo spread attraverso le riforme strutturali, privatizzare ogni aspetto della nostra vita sociale?
Cos'è veramente il debito pubblico e come si è arrivati alla convinzione che risanare un foglio di bilancio sia più importante del benessere di una comunità. Un bambino che nasce ha cessato di essere gioia e ricchezza ed è diventato un problema, la vita stessa non è più gioia ma sopravvivenza, perché "abbiamo un debito da ripagare".
Attraverso "pensieri sparsi" l'autore cerca di capire cosa succede veramente al mondo in cui viviamo superando l'angolazione ufficiale. Un tentativo di arrivare alla causa attraverso le domande giuste. Come mai stiamo diventando sempre più massa o gente e sempre meno cittadini che scelgono e partecipano?
Oggi possiamo solo scegliere tra essere schiavi di un'economia che privilegia il più forte a 500 euro al mese oppure esserlo a 400. Cioè fingiamo di poter scegliere tra una condizione peggiore ed una pessima, rimanendo comunque schiavi di un mondo che ha fatto a meno della politica, delle ideologie e della filosofia. Un mondo con tanti esseri e molto poco di umano. Ma se scegliessimo invece di essere semplicemente liberi?
Siamo uomini prigionieri di una moneta scarsa e un debito inestinguibile ma esiste un'economia che considera ricchezza la ricerca del tempo perduto e la poesia!
Questo libro è per tutti noi che incessantemente vogliamo passare dal debito alla Vita."




Così l'autore stesso - Claudio Pisapia presenta il suo ultimo ebook  "Pensieri Sparsi" (libri eBook Asino Rossso-Street Lib network) da alcuni giorni on line nelle principali librerie store italiane internazionali. Claudio Pisapia è  scienziato politico e sociologo d'avanguardia futuribile e animatore del Gruppo Cittadini Economia Ferrara (Gecofe). "Pensieri Sparsi"  con stile a tratti anche autobiografico e letterario , analizza   i simulacri principali del nostro tempo: l'economia tout court, Unione Europea e Euro, il sedicente mistificatorio Debito Pubblico cosiddetto, la reificazione tipologica di certi presunti storici esperti  tipo Mario Draghi e gli stessi leader europei.   Un  lavoro geopolitico controculturale  di denuncia delle contemporanee classi dirigenti - anche ovviamente italiane,  dissociati dal mondo reale   dai bisogni e i sogni dei popoli, compresi quello italiano




Oppure come da questa breve intervista...:

D -Pisapia, un libro elettronico controeconomico e contro il pensiero unico monetario, un approfondimento?
R – (Claudio Pisapia) La moneta viene dopo la comunità e non prima. E la comunità che decide di creare un sistema monetario, di usare una moneta. L'operosità di una persona non si attiva perché qualcuno la monetizza prima, questo è qualcosa che succede dopo. Per capire il concetto bisogna un attimo uscire dalla nostra quotidianità (sperando ne siamo ancora capaci!) e immaginarci una comunità ai suoi albori. Cosa dovrebbero fare le persone che le danno inizio? Che so, magari costruirsi un tetto, trovare da mangiare, scavare un pozzo per l'acqua, costruire una piazza dove incontrarsi la sera per chiacchierare e altro. Immaginatevi allora che invece tutti rimangono fermi a guardarsi tra di loro, tante cose da fare ma non vengono fatte per mancanza di moneta. Ha senso questa immagine?
Quella comunità non conosce nemmeno l'idea della moneta quindi non rimarrà ferma ma inizierà a darsi da fare e magari ognuno aiuterà l'altro per rendere possibile la costruzione di un villaggio e poi organizzerà tutto il resto. Solo dopo magari decideranno che per fare i loro scambi, per tenere conto dei servizi, potrebbe servire una moneta.
Ma questo è una delle possibilità, sia chiaro, non l'unica. Ma se decidessero di farlo, di creare un sistema monetario, allora dovrebbero metterla in circolazione. Perché venga usata sarà necessario prima metterla in circolazione, immetterla nel sistema, e questo qualcuno dovrà farlo e puoi chiamarlo Stato, banca centrale, il succo non cambia.
Prima la comunità e i suoi valori e poi la moneta. Mettiamo le cose al posto giusto
 

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