L'ESPERIENZA MISTICA EBRAICA MEDIEVALE

Nello stesso periodo in cui in Oriente e in Occidente fiorisce la filosofia, si diffonde negli ambienti colti anche la mistica. Come in molti casi nell'Islam e nel Cristianesimo, anche nell'Ebraismo non mancano casi di pensatori che non abbiano raccolto o espresso accenti mistici. La mistica ebraica, come conoscenza ed esperienza delle cose divine, ha antiche origini in Israele, anche se come fenomeno storico più evidente si manifesta e si afferma nel Medioevo e a partire dal secolo XII si chiama Qaballah, tradizione in parte esoterica che si ispira a movimenti antecedenti. La mistica che si individua nei secoli dal VI al  XI può infatti essere considerata di transizione e assume anche elementi di ispirazione cristiana ed islamica; si sviluppa in quel tempo anche l'ascesi estatica ottenuta soprattutto con la preghiera, che è caratteristica fondamentale della Qaballah medievale.La seconda mistica, la vera e propria  Qaballah, ha inizio in Occidente, grazie anche all'arrivo in Italia nel secolo IX di Aron di Baghdad, detto il Maestro dei misteri, portando con se molti mistici importanti. Dall'Italia gli insegnamenti mistici si spostano in Francia e in Germania, oltre che in Polonia e Ucraina, con forme dette hassidismo. Quest'ultimo è da un lato la risposta agli eccidi dei Crociati nelle varie comunità tedesche e dall'altro una reazione al razionalismo infiltratosi nell'esegesi religiosa tradizionale.Il devetuk (adesione) è centrale nel conseguimento della serenità interiore, senza più ricorrere ad una conoscenza intellettualistica della Torah e dei suoi misteri, rimanendo tuttavia connesso con una radice eminentemente pragmatica e talvolta anti-intellettualistica, che, è in essenza, la condotta ascetica e virtuosa cui consegue per via dell'illuminazione. In questo modo lo hassidi si allontana dalla spiritualità tradizionale Sull'argomento e sulle successive tappe della mistica ebraica non si mancherà di tornare
Casalino Pierluigi