Vittorio Sgarbi: «Un Tribunale Internazionale e una taglia
contro i terroristi dell'ISIS che hanno distrutto
il museo di Mosul in Iraq: quello che hanno fatto
è un crimine contro l'umanità»
ROMA – Vittorio Sgarbi chiede l'istituzione di un Tribunale Internazionale per processare e punire i terroristi dell'ISIS che hanno distrutto il museo di Mosul in Iraq.
«La tolleranza è finita. Il crimine più grave - spiega Sgarbi - è stato compiuto e nessuna religione lo può giustificare. La distruzione delle sculture del museo di Mosul è un crimine contro l'umanità, che impone un Tribunale Internazionale, come quello di Norimberga, per perseguire i criminali che lo hanno compiuto.
Neppure il Nazismo – osserva Sgarbi - si è spinto a tanto facendo violenza a testimonianze mute e inermi di civiltà. Occorre una taglia per riconoscere gli autori di questo crimine e portarli davanti a un tribunale dell'umanità e della storia.
La violenza contro i cristiani, gli assassini., le umiliazioni, assolutamente esecrabili, erano determinate dall'ansia di una guerra di religione. La distruzione delle opere d'arte è puro e semplice crimine.
Gli assassini vanno ricercati, inseguiti e condannati, senza pietà.
Mi appello al Presidente del Consiglio e al ministro della Cultura – agiunge Sgarbi - perché si pronuncino contro questa inaudita, gratuita barbarie, creando un comitato per la sicurezza del patrimonio, come già era stato fatto per le chiese cristiane del Kosovo minacciate dai musulmani.
L'Unesco e l'Onu – conclude Sgarbi - non possono rimanere indifferenti a questa catastrofe che cancella secoli di memorie della civiltà umana prima che artistica. Non si può sopportare oltre. Occorre una punizione esemplare prima che un attentatore arrivi nella Cappella Sistina per distruggere, a suo insindacabile giudizio, il Giudizio Universale»
l'Ufficio Stampa
(Nino Ippolito)