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Pompei, la Barcaccia, i muri di Roma

 Marco M. Tani

Leggo di una dichiarazione del cittadino Di Battista, deputato pentastellato (Scusate ma la parola "onorevole" mi dà fastidio. Nella rivoluzione francese ci si rivolgeva ai deputati chiamandoli non a caso "cittadini" e non "onorevoli) in cui lo stesso invita a non dimenticare che i tifosi olandesi che hanno danneggiato la Barcaccia di Roma non sono gli unici su cui puntare il dito e contro cui indignarsi. C'è di peggio, avverte Di Battista come se non lo sapessimo. C'è il governo, composto non da hooligans ma da gente con la cravatta firmata che, nel silenzio, sta distruggendo giorno dopo giorno Pompei e i muri di Roma che vanno in pezzi, mentre le spese militari aumentano. Questo, in sintesi, il discorso di Di Battista. Come dargli torto?
Ma, cittadino Di Battista, tutto ciò, ribadisco, lo sapevamo già, almeno noi che continuiamo a indignarci, nel nostro piccolo (che altro non è se non il nostro umanesimo ancora vivo e vegeto nonostante l'assalto dei barbari su tutti i fronti)  anche per la Barcaccia di Roma. Nessuna distinzione dunque fra i barbari della strada e chi, a colpi di leggi, li ospita sempre e indiscriminatamente. Nessuna distinzione fra gli autori materiali di ogni scempio contro la nostra civiltà e quelli che, più elegantemente, si limitano a "favorirne le condizioni". Oggi, se non si è del tutto ciechi, basta  un po' di onestà intellettuale per capire che qualunque "barbaro", holligans o no, tifoso o clandestino che sia, "fa più business" di qualunque cittadino italiano. Nessuna distinzione fra chi lascia crollare Pompei e chi distrugge la Barcaccia non avendo il potere necessario per distruggere di più (come invece ha chi siede in Parlamento con la "cravatta firmata"). Anche perchè chi distrugge Pompei proviene dalla stessa cultura che ha eletto il tifo calcistico a valore in quanto parte integrante della cultura del "business" a qualunque costo (Chiedo scusa anche per la parola "business", non a caso anglosassone. In italiano si dovrebbe usare la parola: 'affari'. E' più che sufficiente a chiarire il concetto). Uso la stessa unità di misura per gli olandesi che ci han fatto capire chiaramente che non sborseranno un euro di danni per la Barcaccia (D'altronde non siamo forse da decenni lo zerbino della cosiddetta Unione Europea ? Perchè dovrebbero improvvisamente trattarci da pari visto che noi di rispetto per noi stessi non ne abbiamo?)  e quelle autorità di Roma che, a quanto pare, hanno alzato le spalle concludendo in buona sostanza: "Meglio questo che tensioni di piazza..." (Spero sempre che certe voci riportate siano bufale ma spesso scopro che, purtroppo, corrispondono a verità). Provo orrore per gli uni e gli altri. Ma il discorso credo sia sempre lo stesso, in definitiva. Smettiamola, cittadino Di Battista, di limitarci a gridare: "Governo ladro!" e "Governo assassino!" Non basta più. Lo gridano tutti, anche quelli che poi questo o quel governo li votano regolarmente. Perchè il popolo italiano non prova a fare un piccolo gesto reale contro questo meccanismo perverso? Perchè, per esempio, non spegne in lmassa la tv quando c'è una partita di calcio e magari in qualche campionato, in onore di Pompei e della Barcaccia, dei muri di Roma e di tutto ciò che per questo schifo sta andando in malora? E' una colpa orribile per un governante lasciar crepare Pompei, per un barbaro di strada distruggere la Barcaccia, ma è una colpa gravissima anche per un semplice cittadino non sapere quanto valgono Pompei e la Barcaccia. Uno dei concetti più complessi da spiegare è il concetto di "inestimabile". Pare impossibile ma è così. Quanto costa il Colosseo? Spiegare che un'opera d'arte può non avere un prezzo... Perchè allora gli italiani non mandano a monte per un momento il business con qualche gesto significativo? Basterebbe azionare qualche milione di telecomandi in meno.  Il popolo lombardo smise di fumare in massa per non pagare una tassa sul tabacco agli Austriaci nel nome dell'Unità d'Italia (Col senno di poi e visto come stanno andando le cose, l'avesse mai fatto, ma al momento era in buona fede quindi lo perdono) Nel nostro contesto storico e politico sarebbe un bel segnale, mi creda! Ci pensino tutti coloro che dimenticando, temo assai presto, Pompei, la Barcaccia e i muri di Roma, si ritroveranno nei vari bar dello Sport a gridare: "Goal!" a squarciagola, coprendo in un attimo il silenzio agghiacciante di Pompei...
 




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