M. Russo Spena e V. Carbone, il dovere di integrarsi (o il diritto di dis-integrarsi?)

 

Maurizia Russo Spena – Vincenzo Carbone (a cura di)



Il dovere di integrarsi


Cittadinanze oltre il logos multiculturalista


(Armando editore, 2014)




  • Collana: Saperi e pratiche




L’accordo di integrazione a due anni dalla sua entrata in vigore nel marzo 2012, rappresenta una straordinaria occasione per riflettere sul tema delle politiche mi-gratorie che regolano la mobilità umana e su quello delle forme di insediamento precario dei migranti, che alludono al modello di società che si sta perseguendo. I diversi contributi focalizzano l’attenzione sulle dimensioni teoriche ed empiriche e sulle implicazioni politiche e sociali della misura adottata


Vincenzo Carbone è ricercatore presso il Dipartimento di Scienze della Forma-zione dell’Università degli Studi Roma Tre.

Maurizia Russo Spena, orientalista è dottore di ricerca in Pedagogia generale e sociale

...............................


*Analisi certamente brillante e tecnicamente ineccepibile da esperti scienziati sociali e (o meta) politologi... ovviamente non esorcizzabile per qualsiasi dibattito su un focus da anni caldissimo, decisivo per il futuro dell'Occidente e per le nuove generazioni.


Lavoro puntualmente già celebrato dalla stampa di estrema sinistra, Manifesto e Il Fatto Quotidiano, nel solco di certo storicismo ideologico facilmente identificabile: tuttavia percorso legittimo, non tale ritorno alla ideologia pura i limiti - eventuali - di questo saggio.


Anzi, in linea di principio, espandendo un poco il non detto, oltre le pagine a volte troppo prevedibili (il solito ritornello della Destra più o meno xenofoba e la solita sindrome dell'ex premier Berlusconi), l'idea utopica ma non fantapolitica dei popoli come semplicemente e straordinariamente terrestri e della Terra come patria, intatti è meme ammirevolmente in primo piano, da cantare persino per la futura umanità libera potenziale, soprattutto in epoche di crisi che favoriscono implosioni microregionali e etnico passatiste geopolitiche....


Va da sé, alla fine, profumi meno nobili e ambigui, involontari plausibilmente, ma effetti probabili di senso altrettanto non rimovibili in senso freudiano se non in palesi e obsolete miopie radical chic, aliene dal mondo reale, dalle pulsioni genuine nazional-popolari, da visioni della natura umana reale, etologia e ecologia sociale incluse, se non la storia vista in senso multidimensionale e non solo multietnica a una dimensione...


Se non altro perché forse gli stessi ex padri fondatori.... Marx e... Gramsci, pure più complessi gli...stessi pur diversissimi, Ingrao, Berlinguer e Tony Negri americano,,. la vedrebbero in modi un poco diversi e meno buonisti per quanto chic al quadrato.


Resta infine, e tale linea di fuga o orizzonte virtuale - francamente positivi e da riflettere, in senso non meramente soggettivo, ma diversamente s-oggettivo, in particolare in Italia, per il suo storico anacronismo ...laddove la politica dal novecento, per questioni complesse, anziché essere mera macchina per l'arte del governare, esita, anche nei tempi del web, come vera e propria religione laica o paralaica o persino Senso della Vita... la bella sensazione di analisi probabilmente in sé, più feconda e dowloadabile - appunto- ricombinando la cifra atopica e utopica degli autori, al di là di certa apparenza ancora - riassumendo - ideologica. (R.Guerra)


ARMANDO EDITORE  VEDI LINK  INT.   MANIFESTO e  IL FATTO QUOTIDIANO