Enzo Minarelli a Ferrara su Ezra Pound verbo-visivo

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Venerdì 30 maggio alle  ore 17:30 presso la storica sala dell’Oratorio San Crispino – lbreria Ibs.it bookshop – Enzo Minarelli presenta il libro “Il centro del cerchio – Ezra Pound e la ricerca verbo-voco-visiva” (Campanotto Editore). Ne discute con l’autore Massimo Bacigalupo.

Questo studio condotto da Enzo Minarelli pone la figura di Ezra Pound al centro della ricerca verbo-voco-visiva della seconda metà del Novecento. Il punto nero al centro del cerchio è una tipica immagine-imagista, comporta un carico di propulsione capace di estendere il proprio influsso attraverso il conseguente dispiegarsi dei cerchi concentrici. Quel punto nero racchiude l’idea avuta da Ezra Pound di accostare alla scrittura tipografica l’ideogramma come sua estensione semantica e grafica, idea che farà germinare le esperienze verbo-visive denominate con le sigle Anascrittura, Scrittura Simbiotica, Poesia Concreta, qui indagate nelle loro prime prove svolte nel corso degli anni Cinquanta prima e dopo l’incontro con il poeta americano. Quel punto nero sta per la bobina audio ritrovata negli archivi di Anna Oberto, con la voce originale di Pound, registrata il 10 marzo del 1959 a Rapallo, quando era appena rientrato in Italia dopo il suo rilascio dal manicomio di Washington, e veniva frequentato dal gruppo genovese di giovani poeti sperimentali, oltre agli Oberto [Anna e Martino] anche Gabriele Stocchi e Ugo Carrega. Il nastro decifrato attesta che il poeta legge versi che entreranno nei Canti CX e CXIII. Ciò ha spinto l’autore, grazie anche agli incontri mirati con Mary de Rachewiltz e Massimo Bacigalupo, a formulare ipotesi critiche sul ruolo svolto dagli affreschi di Palazzo Schifanoia a Ferrara verso la composizione dei Cantos, sulla polivalente funzionalità dell’ideogramma nei Canti Pisani e sul modulo espressivo di lettura a viva voce adottato sia da Pound che da Yeats.


 Quel punto nero, infine, rappresenta il film A proposito di Pound, girato nel 1955, con lo scopo di attirare l’attenzione sull’ingiusta detenzione del poeta, esso inaugura in un periodo al di fuori di ogni sospetto, la nuova stagione del film sperimentale, del film d’artista fino alla videopoesia, facendo propria la lezione del cinema d’avanguardia russo.


Enzo Minarelli, dopo la laurea in psicolinguistica all’Università di Venezia, sin dagli anni Settanta articola la sua attività partendo dalla parola scritta che diverrà orale, visiva e televisiva. Ha all’attivo una decina di libri di poesia lineare, il più recente O’ grande ventre dell’onda, poesie 2002-2006, Lecce, Manni, 2007, oltre a numerose audio-registrazioni, cataloghi, CD-Rom, DVD. Autore del Manifesto della Polipoesia (Valencia 1987), una teoria per l’evento spettacolare di poesia sonora, ha eseguito performance in Italia e all’estero. Editore della collana in vinile 3ViTre, fonda l’omonimo archivio che raccoglie opere verbo-video-visive consultabile in permanenza presso le Biblioteche di Bologna e il Lincoln Center di New York. Pubblica ricerche sul fenomeno dell’oralità applicata alla poesia, tra cui Le Voci dei Poeti (Università di Bologna, 2011) La Poesia della Voce, ( Udine, 2008) e Vocalità & Poesia, (Reggio Emilia 1995). Suoi lavori visuali, opere sonore e in video, sono conservate in archivi, musei e collezioni private. Dopo Polipoesia Mon Amour (Udine, 2005) Amo (2012) è il secondo lavoro di narrativa. Nel 2012 escono il CD di poesia sonora Fame (New York), Nembrot-Carneade o Primo Carnera? (DVD, Firenze), Enzo Minarelli a Villa Cernigliaro (DVD, Biella), nel 2013 Il Centro del Cerchio Ezra Pound e la ricerca verbo-voco-visiva (libro +DVD, Udine).