Dopo le elezioni, Matteo Renzi grande chance per cambiare l'Italia


Adesso Renzi può. E deve. Può forzare sulle riforme. E decidere di mandare a casa il Parlamento se dovesse avvertire il rischio di trappole o ricatti, forte della prospettiva di riuscire a mettere all’incasso – in termini di deputati e senatori – il plebiscito popolare emerso dalle urne europee. Saldo in Italia, emergente agli occhi del consesso internazionale, con l’impulso del semestre italiano alla guida dell’Ue, può accreditarsi anche come leader continentale, motore propulsivo del rinnovamento di strategie politiche e visioni comunitarie e persino come elemento di mediazione fra i partner, in ispecie fra tedeschi e francesi.

Ha grandi opportunità, il leader del Pd, enormi responsabilità e zero alibi. Annotazione, quest’ultima, che non dovrebbe preoccuparlo (perché a suo onore va detto che alibi non ne ha mai accampati). Fra le responsabilità che gli competono c’è anche quella di riflettere sulla composizione della sua compagine di governo. Gli elettori hanno cancellato Scelta civica e ridimensionato le ambizioni del Nuovo centrodestra. Considerando l’innaturalità di questa alleanza e il suo carattere sempre definito ‘necessitato e transitorio’, farà bene, Renzi, a cominciare a valutare intese diverse, guardando a sinistra, cioè a quel mondo di cui anche il Pd, ancorché in termini di moderazione, è e resta espressione.

In questo senso, superando sia pure a stento il quorum, il cartello di partiti, movimenti e intellettuali aggregati attorno a ‘L’altra Europa’ ha fornito un, sia pur timido, segnale di vitalità, smentendo le previsioni di coloro che ne vaticinavano il sostanziale azzeramento. Invece, in questa nuova e più mite temperie, anche le istanze radicali di cambiamento dovrebbero assumere vigore e trovare un’adeguata rilevante collocazione in un ambito di confronto che non può prescindere da urgenze dettate dalla drammaticità dei problemi in campo (il lavoro, la tutela dei diritti fondamentali di cittadinanza, la salvaguardia dell’ambiente, la riforma del sistema giudiziario, il rilancio della rete educativa e delle agenzie preposte alla trasmissione del sapere, la riaffermazione di un solido concetto di bene comune in termini coscienza civica, il recupero del valore della partecipazione e la pratica della cittadinanza attiva…). La radicalità delle istanze propugnate da chi sta a sinistra del Pd, servirà a tener ben ferma la barra di comando sull’asse valoriale e a propiziare soluzioni conformi ai bisogni e alle attese.
Con interesse andranno osservate le dinamiche interne al Movimento 5 stelle, a livello di aderenti e di rappresentanze parlamentari: anche lì ci sono risorse per ora mantenute in naftalina che si spera possano concorrere con intelligenza, onestà e passione al rinnovamento.... C

FERRARA ITALIA