Napoli, Arte e Scienza, un virus mutante per il XXI secolo

MONNA LISA 3DLo scorso mercoledì 23 aprile, alle ore 20.30, presso l’auditorium dell’Osservatorio Astronomico di Capodimonte, convegno speciale:   Aurora Spinosa, direttrice dell’Accademia di Belle Arti di Napoli, ha dialogato con Massimo Della Valle, Direttore dell’Osservatorio, sul rapporto tra Arte e Scienza. Massimo Della Valle ha così commentato l’inizio di una proficua collaborazione tra i due istituti e mondi: «La Scienza, intesa come osservazione e studio della Natura, contamina le diverse espressioni artistiche: esiste un Dante scienziato oltre che sommo poeta o un movimento artistico come il Futurismo, fortemente influenzato dalle suggestioni scientifiche più spericolate e dagli aspetti tecnologici più avanzati». Aurora Spinosa ha, invece, ricordato che «Da sempre arte e scienza si sono incontrate per un reciproco sostegno e arricchimento, l’una seguendo la via di una ricerca logica l’altra quella intuitiva, basti per tutti l’esempio di Leonardo.  Non può esistere opera d’arte che non rifletta in qualche modo l’atteggiamento dell’uomo verso lo spazio».

Proprio quest’anno ricorre il 150° anniversario della morte di Ernesto Capocci, astronomo, patriota e direttore dell’Osservatorio Astronomico di Capodimonte, conosciuto anche per i suoi scritti e saggi. Tra i più celebri, ricordiamo “La Relazione del primo viaggio alla Luna fatto da una donna nell’anno di grazia 2057”, un’opera che unisce la fantascienza alla divulgazione scientifica, e che riesce ad adottare l’astronomia come trampolino per esplorare l’animo umano, approdando a un finale a sorpresa.  Pubblicato nel 1857, otto anni prima dell’opera di Jules Verne “Dalla Terra alla Luna”,  Capocci può essere considerato uno degli anticipatori del moderno genere fantascientifico.

In questo contesto  presentata Human Space, l’opera realizzata dall’artista napoletano Christian Leperino e dagli studenti della Scuola di Scultura dell’Accademia di Belle Arti di Napoli. Si tratta di una scultura rappresentante una specie di umano colto nel momento in cui viene trasformato dall’energia oscura, l’affascinante e misteriosa causa dell’espansione dell’Universo, motivo d’indagine per la moderna astrofisica.

Ha avuto  luogo, inoltre, anche la conferenza scientifica “La Fisica di Star Trek”, a cura di Giuseppe Longo, ordinario di astrofisica dell’Università Federico II di Napoli, che illustrerà gli aspetti scientifici più estremi che hanno fatto la fortuna della serie a tutti nota, uno degli esempi più importanti di contaminazione tra Scienza e Cinema.  A riguardo ricordiamo il saggio del 1995 scritto dal fisico statunitense Lawrence M. Krauss e intitolato proprio “La fisica di Star Trek”....  C  Diario Partenopeo