Proprio quest’anno ricorre il 150° anniversario della morte di Ernesto Capocci, astronomo, patriota e direttore dell’Osservatorio Astronomico di Capodimonte, conosciuto anche per i suoi scritti e saggi. Tra i più celebri, ricordiamo “La Relazione del primo viaggio alla Luna fatto da una donna nell’anno di grazia 2057”, un’opera che unisce la fantascienza alla divulgazione scientifica, e che riesce ad adottare l’astronomia come trampolino per esplorare l’animo umano, approdando a un finale a sorpresa. Pubblicato nel 1857, otto anni prima dell’opera di Jules Verne “Dalla Terra alla Luna”, Capocci può essere considerato uno degli anticipatori del moderno genere fantascientifico.
In questo contesto presentata Human Space, l’opera realizzata dall’artista napoletano Christian Leperino e dagli studenti della Scuola di Scultura dell’Accademia di Belle Arti di Napoli. Si tratta di una scultura rappresentante una specie di umano colto nel momento in cui viene trasformato dall’energia oscura, l’affascinante e misteriosa causa dell’espansione dell’Universo, motivo d’indagine per la moderna astrofisica.
Ha avuto luogo, inoltre, anche la conferenza scientifica “La Fisica di Star Trek”, a cura di Giuseppe Longo, ordinario di astrofisica dell’Università Federico II di Napoli, che illustrerà gli aspetti scientifici più estremi che hanno fatto la fortuna della serie a tutti nota, uno degli esempi più importanti di contaminazione tra Scienza e Cinema. A riguardo ricordiamo il saggio del 1995 scritto dal fisico statunitense Lawrence M. Krauss e intitolato proprio “La fisica di Star Trek”.... C Diario Partenopeo