Dario il Grande per la salvezza di Pompei

POMPEI - In visita oggi Dario Franceschini agli scavi di Pompei in occasione del restauro delle tre domus, di Marco Lucrezio Frontone, di Romolo e Remo e di Trittolemo, che apriranno i battenti per la prima volta  al pubblico e lo farà a partire da Pasqua. La visita del ministro è anche motivo per fare il punto sullo stato del Grande Progetto Pompei, sulle opportunità offerte per uscire dalla crisi e sui futuri investimenti pubblici e privati.

«In primo luogo – spiega Franceschini – dobbiamo lavorare bene e in accordo con tutti. Abbiamo i riflettori puntati su di noi per cui non possiamo sbagliare. Credo che dobbiamo essere positivi per il futuro e allo stesso tempo guardare anche quello che di buono è stato fatto, dal restauro del Criptoportico all’apertura delle tre domus che da Pasqua i visitatori potranno ammirare in tutto il loro splendore godendo di affreschi, mosaici e marmi che la decorano. Al momento su 39 progetti ne sono partiti 7 e altre 6 gare sono state aggiudicate, mentre una settima è in via di aggiudicazione. Questo dimostra che se lavoriamo tutti bene e in armonia Pompei ritornerà a splendere come lo era un tempo».

Quanto agli investimenti privati ha dichiarato «E’ evidente che contributo dei privati non si sostituisce a quello pubblico, che è determinate, ma potrebbe essere di grande aiuto. Per questo il mio auspicio è che si andasse oltre i dibattiti ideologici e che si costruiscano le condizioni necessarie ad accogliere investimenti privati visto che il paese sta vivendo un periodo di crisi finanziaria e siamo alla vigilia di una manovra di spending review».

Quanto invece alla manifestazione d’interesse dello sceicco del Kuwait, Ali Kahled Al Jaber al Sabah, ha raccontato «ho avuto un lungo e cordiale colloquio con lui. Il loro interesse è forte e sincero, ma discorsi di questo tipo saranno di sicuro più produttivi quando avremmo elaborato delle convenzioni. A quel punto sia i gruppi stranieri che le imprese italiane interessate al sito troveranno interlocutori certi e affidabili».

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