La Poesia dinanimista No War

FERRARA-SALERNO  by  Zairo Ferrante

Movimento Dinanimista NO WAR!!! ALLA POESIA IL PREMIO NOBEL PER LA PACE


kim puc,.jpg*ALLA POESIA IL PREMIO NOBEL PER LA PACE




Ora voglio parlare di Pace, senza scomodare Gandhi, Madre Teresa di Calcutta, Nelson Mandela o Capitini (Quest'ultimo non premio Nobel per la Pace, ma semplicemente uomo illuminato e massimo esponente del movimento Nonviolento italiano), così immensi e impossibili da imitare. Ora voglio raccontare la Pace, senza tirare in ballo Obama, anche se ha vinto il "Nobel per la sincerità 2009", in quanto dopo tanti anni è stato il primo a parlare di guerra evitando il divertentissimo, ma lunghissimo e difficilissimo nome di: "EsportazioneDiDemocrazia" (spero si scriva così perché nel mio Devoto Oli tale termine non compare). Ora voglio osannare la Pace descrivendo la guerra e lo faccio tramite le parole di un Poeta, scrittore, ingegnere, traduttore, trombettista e cantautore francese, nato nel 1920 e morto nel 1959. Il suo nome è Boris Vian (pseudonimo Vemon Sullivan) che il 27 maggio del 1954, giorno della disfatta Francese nella battaglia di Dien Bien Phu ( villaggio del Vietnam settentrionale), e data che segna la fine della guerra in Indocina, pubblicava la sua Canzone-Poesia più volte censurata a livello internazionale dal titolo:

IL DISERTORE
In piena facoltà
egregio presidente
le scrivo la presente
che spero leggerà.
La cartolina qui
mi dice terra terra
di andare a far la guerra
quest'altro lunedì.
Ma io non sono qui
egregio presidente
per ammazzar la gente
più o meno come me.
Io non ce l'ho con lei
sia detto per inciso
ma sento che ho deciso
e che diserterò.
Ho avuto solo guai
da quando sono nato
i figli che ho allevato
han pianto insieme a me.
Mia mamma e mio papà
ormai son sotto terra
e a loro della guerra
non gliene fregherà.
Quand'ero in prigionia
qualcuno mi ha rubato
mia moglie e il mio passato
la mia migliore età.
Domani mi alzerò
e chiuderò la porta
sulla stagione morta
e mi incamminerò.
Vivrò di carità
sulle strade di Spagna
di Francia e di Bretagna
e a tutti griderò.
Di non partire più
e di non obbedire
per andare a morire
per non importa chi.
Per cui se servirà
del sangue ad ogni costo
andate a dare il vostro
se vi divertirà.
E dica pure ai suoi
se vengono a cercarmi
che possono spararmi
io armi non ne ho.


Questa Canzone-Poesia, tradotta in italiano da Giorgio Calabrese e prima ancora da Luigi Tenco che la intitolò "Padroni della terra", e successivamente cantata da Ornella Vanoni e da Ivano Fossati, è in breve tempo diventata una delle canzoni "anti-guerra" più famosa al mondo (anche per merito di Joan Baez che la utilizzò in numerosissime marce pacifiste), fino ad ottenere il "Nobel per la Pace" con la seguente
motivazione:
Oggi assegniamo, dopo un'attenta analisi, il premio Nobel per
la Pace alla Poesia "Il Disertore". A Lei va il merito di aver, in oltre cinquant'anni di storia, educato la Popolazione Mondiale al rispetto della Libertà individuale e alla difesa della Pace gettando così le basi per un'era libera da guerre.

N.B
La notizia che avete appena letto è falsa, è stata emessa dal Dinanimismo (movimento poetico/artistico rivoluzionario delle anime) con la speranza che anche Voi, almeno per un secondo, ci abbiate creduto.
PERCHE' CREDERE NELLA PACE  E' IL PRIMO SFORZO CHE OCCORRE FARE PER COSTRUIRLA