TRANSUMANESIMO
Con un po' di ritardo, causato dalla pausa estiva, ecco la colonna di agosto di Gabriele Rossi (autore di Semi-immortalita' e fondatore degli iLabs), tratto dalla rivista Monsieur. Qui gli altri articoli di Gabriele Rossi su EstropicoBlog, nella categoria Ask Venexia.
Invecchiare è disdicevole. Possiamo provare a raccontarci tutte le belle storielle di questo mondo, ma invecchiare è solo l’inesorabile avvicinarsi all’uscita dallo splendido Gioco della Vita. Certamente invecchiare in buona salute è molto meglio che invecchiare soffrendo e invecchiare in piacevole compagnia è meglio che invecchiare da soli. Ma la sostanza non cambia: invecchiare è faticoso e inutile. Se esiste un Qualcuno che ha inventato il Gioco lo ha fatto con una discreta vena di sadismo.
La quasi totalità dei Grandi Giocatori del passato, ad un certo punto della loro vita, si sono molto arrabbiati. Possiamo trovare le prove di queste arrabbiature nei loro scritti. Ovviamente, nessun Grande Giocatore si è mai arrabbiato in senso generale per l’ingiustizia della vita: la vita è un gioco e molto semplicemente ognuno deve parteciparvi al meglio delle proprie capacità. Il vero problema, quello che Immanuel Kant è arrivato a definire come un supplizio di Tantalo, è la lucida consapevolezza di essere nati troppo presto.
Sono oramai diversi secoli per cui “nascere dopo” è sempre un po’ meglio che “nascere prima” e, in questi ultimi decenni, la differenza si sta facendo addirittura eclatante: siamo ad un passo da un miglioramento radicale della vita umana, sia in termini quantitativi sia in termini qualitativi, e noi probabilmente stiamo per perdere il treno della Semi-Immortalità per pochi, pochissimi anni. Profetizzare l’Uomo 2.0 è abbastanza divertente (e forse gratificante in termini di postuma memoria) ma ovviamente non è neanche lontanamente paragonabile al divertimento di riuscire ad “essere” davvero un Uomo 2.0