Ferrara-affaire Cona - Piove nell' dell'O spedale più pazzo d' Europa: tuona Tavola zzi!

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Commissione urgente su Cona

Il consiglio comunale potrebbe tornarsene in vacanza. Se si esclude la delibera imposta da Hera per la fusione con Acegas/Aps, che il Pd voterà in solitudine come ha fatto nella scandalosa vicenda Lageder costata ai cittadini 1,8 milioni di euro, non ci sono all’orizzonte delibere importanti, fino alla discussione del bilancio 2013. Sindaco, giunta e dirigenza, su questo versante, battono la fiacca benché i problemi a Ferrara non manchino!

Il primo è certamente il tormentato avvio dell’ospedale di Cona.

I cittadini si stanno rendendo conto dei disservizi e della carente assistenza sanitaria in città. La cattedrale nel deserto mostra tutti i suoi limiti progettuali, realizzativi e di organizzazione. Anche i servizi pubblici per raggiungerla sono inadeguati. Concepita decenni or sono, la struttura richiede l’uso interno del “navigatore” da parte di personale, pazienti e familiari. Per gli enormi spazi inutilizzati, Cona appare costosissimo e sovradimensionato, non essendo oltretutto un ospedale di eccellenza regionale e tenuto conto che la facoltà di medicina è destinata al progressivo smantellamento.

L’ultimo allarme lanciato dai sindacati, sulla funzionalità delle sale operatorie e la disorganizzazione interna, è la testimonianza del fallimento delle scelte compiute nei decenni da Tagliani e dal Pd (risale al 2000 il protocollo politico per chiudere il Sant’Anna e raddoppiare Cona, quando il nostro avvocato era vicesindaco), che insieme ai 20 anni impiegati ed ai 500 milioni spesi per costruire l’ospedale in palude, costituiscono gli ingredienti del più grande scandalo nazionale del paese.

Ieri, alla conferenza dei capigruppo, Progetto per Ferrara ha richiesto una commissione urgente per conoscere la funzionalità attuale del “vecchio” ospedale di Cona (alcuni servizi diagnostici importanti non sono ancora attivi) e per informare i consiglieri su quali attività sanitarie resteranno al Sant’Anna, su che fine abbia fatto la Cittadella della Salute, da Tagliani promessa aperta 24 ore al giorno.

Ce lo chiedono i 15 mila cittadini che hanno partecipato al referendum autogestito da Ppf/M5S nel 2011, oltre a quelli che ora si rendono conto della sciagurata scelta di chiudere il pronto soccorso in città, come mai era accaduto prima in alcun capoluogo di provincia emiliano romagnolo.

Valentino Tavolazzi, consigliere comunale Progetto per Ferrara