Prende l'avvio a Genova, a Palazzo Ducale, la mostra "Mirò! Poesia e Luce", in programma fino al 7 aprile 2013. L'evento, curato da Maria Luisa Lax Cacho costituisce un'esposizione completa dell'opera di Joan Mirò (1893-1983) e ne ripropone la memoria artistica, riscoprendone le ragioni profonde del messaggio creativo. Nell'Appartamento del Doge saranno presentate 80 opere, tra cui 50 oli di stupefacente bellezza e di grande formato, ma anche terrecotte, bronzi ed acquarelli. Tra i lavori esposti si potranno ammirare autentici capolavori del genio di Mirò, che in certe occasioni superò anche Picasso per inventiva e inutizione, dipingendo con forza, senza ricorrere alla violenza dell'amico. Nella splendida cornice genovese, Mirò continua a mostrarsi al pubblico e alla critica italiana, dopo l'indimenticabile mostra romana allestita nel Chiosco del Bramante lo scorso inverno. Chi ricorda ancora da vicino l'inventiva di Mirò è il nipote della moglie adorata dell'autore, il quale partecipava alle cene organizzate dal pittore in onore della moglie, che si rivelavano momenti di immenso valore simbolico. Mirò interpretò l'antipittura, cercando di aggredire, negli Anni Venti, l'arte convenzionale, avvicinandosi alla visione dell'italiano Burri, riservando, invece, critiche al collega Andrè Breton. Mirò non accettò l'idea che che ci fosse una sola dottrina per il surrealismo, difendendo sempre l'individualismo dei singoli artisti. L'eco di queste posizioni trova spazio anche nell'evento genovese, che riesce a far rivivere l'ansia cosmopolita di Mirò, quasi un manifesto del nuovo modo di dipingere.
Casalino Pierluigi, 28.09.2012