Si è concluso ieri, a Erice, presso il Centro Studi “Ettore Majorana”, con una tavola rotonda il corso internazionale dal titolo: “La comprensione dei sistemi geologici per l’energia geotermica”, organizzato da INGV, CNR e GFZ, con il patrocinio dal Ministero dello Sviluppo Economico, di Ispra, Enea, Infn, Assocarboni e Fondazione Sviluppo Sostenibile. Il corso è stato diretto da Fedora Quattrocchi dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV). Hanno preso parte all’evento, scienziati e studenti provenienti da molti paesi del mondo, che hanno presentato poster e pubblicazioni al riguardo (Nuova Zelanda, USA, UK, Francia, Germania, Olanda, Svizzera, Spagna, Portogallo, Iran, Marocco).
Lo scopo della tavola rotonda è stato quello di discutere con istituzioni internazionali e nazionali, ricerca, industria, le problematiche più attuali e critiche relative all’esplorazione e allo sviluppo della geotermia in Italia, con riferimento alle iniziative estere.
Quali sono stati i temi principi del simposio scientifico?
- Le filiere energetiche di uso del sottosuolo lavorino in sinergia e non in competizione
Durante la tavola rotonda, in linea con quanto emerso dal corso, la componente più strettamente scientifica ha sollecitato l’unione di intenti con le industrie appartenenti a filiere energetiche complementari (es. stoccaggi, idrocarburi, materie prime dal sottosuolo), al fine di mantenere livelli di ricerca che singolarmente non sarebbero sostenibili.
- L’aspetto economico delle filiere energetiche in sinergia con la geotermia
Fedora Quattrocchi ha espresso il concetto della possibile riconversione delle miniere di carbone del Sulcis (Sardegna): “Nel caso del Sulcis, si potrebbe unire sia la geotermia, che la produzione di metano da carbone, e successivamente integrarsi con la filiera completa di CO2 Capture & Storage, qualora la produzione metanifera si dimostri interessante....C
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