Enews 340, venerdì 27 aprile 2012
Buongiorno a tutti e ben ritrovati all'appuntamento con le E-News. Lo dico subito: non sarò breve. Così chi vuole cestina subito e amici come prima!
1) La Notte Bianca, l'Estate Fiorentina e il nuovo assessore alla cultura.
Notte Bianca. Lunedì 30 aprile, si parte ufficialmente alle 18 e si finisce alle sei del mattino dopo con il tradizionale cappuccino nel Salone dei 500 per chi resiste e vuole gustarsi la luce dell'alba, la luce migliore per sentirsi puliti come scrive Alessandro Baricco nel suo nuovo libro. Le regole d'ingaggio per la Notte Bianca sono quelle consuete. È un tempo di gioia e di riflessione. Non si tratta dell'occasione per una caciarata di gruppo ma una proposta culturale per vivere lo spazio di Firenze in modo inedito. Non è un caso se quest'anno il tema conduttore – scelto dalla curatrice Manu Lalli – è la luce. Partiremo in realtà dalla lectio magistralis di due professori straordinari, Sergio Givone e Massimo Inguscio, che si terrà in Santa Croce, nella magnifica cornice del Cenacolo: attendo con curiosità e trepidazione la loro riflessione. Perché come tutti gli anni la Notte Bianca parte dal pensiero, non dal divertimento fine a se stesso. Proseguiremo con molte iniziative che trovate sul sito www.insonniacreativa.it e che riguarderanno tutte le generazioni e tutti i cittadini. Vogliamo che Firenze – con i turisti, nostri ospiti – dia il benvenuto a Maggio scendendo in piazza non per fare casino ma per riscoprire e coltivare il senso della propria identità. Dal picnic nella pedonalizzata Piazza Pitti al Tango in Piazza Santa Croce passando per le decine di eventi rivolti ai bambini, partendo con i 600 studenti delle elementari che si cimenteranno con il “Cavaliere della Rosa” in Piazza Santa Croce fino al Maggio Musicale con il Maestro Mehta dentro la Cattedrale e arrivando semplicemente a chi vuole gstare il sapore della visita a un museo di notte, approfittando della collaborazione delle varie istituzioni cittadine. La richiesta della curatrice è che tutti siano vestiti in bianco (per i diversamente magri come me è quasi una provocazione, ma vedremo quello che si può fare!)
La cultura come fattore di identità per la città non passa solo dalla Notte Bianca. Passa dagli eventi estivi che abbiamo presentato in questi giorni. Gli MTV TRL Awards che si terranno al Piazzale Michelangelo sabato 5 maggio alle ore 21, in una cornice mozzafiato. I concerti estivi: la presenza di Bruce Springsteen, Madonna, Radiohead, Alanis Morissette, Morrissey, Eddie Vedder e Damien Rice e altri che ancora non abbiamo annunciato (la chiusura sarà il 20 settembre in Piazza della Repubblica) rendono il cartellone fiorentino di quest'anno oggettivamente uno dei più interessanti a livello europeo. E poi Roberto Benigni che ritornerà a raccontarci da par suo Dante in Piazza Santa Croce il 20 luglio e ci starà quasi tutti i giorni fino al 6 agosto.
Non c'è solo l'Estate, intendiamoci. Ricordate la complicata vicenda del salvataggio del Teatro della Pergola? Bene. Non solo oggi il Teatro è una realtà salvata e rimessa in carreggiata. Ma proprio in questa settimana abbiamo inaugurato con la nostra prima produzione: Il gioco dell'amore e del caso. Qui trovate una breve rassegna stampa sull'evento. E sul sistema teatrale – accanto alla Pergola – abbiamo iniziato a siglare convenzioni triennali per dare serenità e futuro al vasto mondo di produzione culturale impropriamente definitiva minore che da anni fa numeri impressionanti e semina speranza nel cuore della città, dal Teatro di Rifredi al Teatro Puccini.
Rimane da risolvere la questione economica al Teatro del Maggio Musicale, dove è in corso una serrata trattativa sindacale. Non so se riusciremo a chiuderla, perché oggettivamente abbiamo messo un paletto alto: dopo anni di vacche grasse abbiamo posto come condizione di tornare al pareggio di bilancio con interventi strutturali. La stessa cosa che abbiamo fatto ad esempio a Palazzo Strozzi dove adesso i numeri economici – finalmente! - tornano. Al Maggio siamo a un bivio fondamentale e le prossime ore saranno decisive. La produzione artistica, nel frattempo, prosegue all'insegna della qualità e sono ben lieto di annunciarvi che il festival del Maggio, il più antico d'Europa, ha davvero un programma di tutto rispetto. Senza troppi soldi la dirigenza è riuscita a fare un lavoro straordinario: lo presenteremo il 4 maggio (ma già sul sito www.maggiofiorentino.com trovate tutte le indicazioni), giorno della Prima che quest'anno sarà il Rosenkavalier di Richard Strauss. Il Maggio trascina con sé la questione del Nuovo Teatro (che spero di mostrare fisicamente al Presidente Monti quando sarà a Firenze il prossimo 9 maggio) che è l'ultima questione che vorrei risolvere prima di lasciare la delega della cultura.
Già, perché in questi mesi mi sono occupato personalmente di cultura. Ricordate? Avevo considerato la scelta di mantenere la delega, l'interim, come una provocazione. In tempi di crisi economica scommettere sulla cultura come scelta controcorrente. Se ci pensate – adesso lo posso dire – erano proprio i giorni in cui scrivevo “Stilnovo”: tutto si tiene insomma. Non ci siamo occupati solo delle questioni di cui vi ho appena scritto – e delle quali naturalmente vado orgoglioso – ma anche di molto altro. Con l'Ente Cassa di Risparmio abbiamo dato un bell'impulso al Progetto del Museo del Novecento che aprirà nel 2013 in Piazza Santa Maria Novella e chiuso l'accordo per raddoppiare la Biblioteca delle Oblate spostando l'ingresso principale nel giardino di via dell'Oriuolo. La fabbrica di Palazzo Vecchio lavora a più non posso – qui la foto del nuovo ingresso alla biblioteca, appena inaugurato – e ricordo a tutti che dal 24 giugno si apre la Torre d'Arnolfo. Il Forte Belvedere sarà affidato alle cure del Gabinetto Viesseux alla cui presidenza sarà nominato Giuliano da Empoli, che del progetto di rilancio del Forte è stato l'ideatore. Prima di lasciare la delega voglio chiudere l'ulteriore allargamento della Firenze Card, riaprire il cinema Alfieri, chiudere la vicenda della Battaglia di Anghiari (su cui spero il ministro Ornaghi voglia finalmente risolvere la querelle), inaugurare la Biblioteca Mario Luzi al quartiere 2 e sistemare un paio di pendenze alle Murate. Ma comunque si chiami il nuovo assessore alla cultura – che arriverà ragionevolmente dopo questa splendida estate fiorentina – è fondamentale che si continui nella direzione di considerare la cultura come il motore di sviluppo non solo economico della nostra città. Del resto, se non ci proviamo a Firenze chi potrà provarci?
2) Tutto bene, eppure mi viene da piangere...
Uno potrebbe dire. Quante belle cose! Allora tutto fila, tutto procede, tutto va bene madama la Marchesa? Macché. Ci sono dei momenti in cui letteralmente mi viene voglia di piangere. Leggo sui giornali che il Governo vuole ripartire con misure per la crescita; ora, io non sono un cervellone né un professore. Ma con il buon senso del sindaco di periferia faccio due conti. Il comune di Firenze ha 92 milioni di euro in cassa. Potrebbe spenderli tutti non per la spesa corrente, ma per gli investimenti. E si tratta di opere in parte già realizzate in parte già progettate. Per il patto di stabilità quest'anno non potremmo spenderne più di nove. Ma come? Le aziende non hanno ossigeno, le banche non pompano liquidità nel sistema, il lavoro scarseggia, le famiglie boccheggiano. E noi abbiamo dei soldi – che non sono i miei, ma sono i soldi di tutti – abbiamo dei lavori urgenti, abbiamo la possibilità di spenderli e dobbiamo tenerli a marcire in banca?!? Ma perché? Lo ha deciso l'Europa (vero e non vero: in tutta Europa gli investimenti stanno fuori dal Patto). Ma trovate una soluzione, che diamine! Rinchiudetevi in uno di quegli inutili vertici e consentite alle aziende di tornare a lavorare, a riscuotere, a pagare i lavoratori. Solo i comuni hanno 10 miliardi di euro da sbloccare in questo modo. Credo che se il Governo non si dà una mossa, i comuni dovranno violare – motu proprio – il patto di stabilità. Le conseguenze sono dure, durissime. Ti bloccano per l'anno successivo la possibilità di contrarre mutui, di fare assunzioni. E qui potremmo anche reggere, organizzandoci per tempo. Ti riducono l'indennità del Sindaco di un terzo: per me vorrebbe dire prendere non più 50mila euro netti all'anno, ma circa 35mila. Uno non è felice, ovvio. Ma rinuncio volentieri se questo serve a immettere svariati milioni di euro di pagamenti sul territorio fiorentino. Quello che però ci preoccupa è il taglio dei trasferimenti pari alla cifra sforata. E questo avrebbe ripercussioni durissime sul Bilancio 2013. I Comuni si vedranno a Venezia il prossimo 24 maggio. Sarà l'occasione – spero – per prendere una decisione dura e senza precedenti, tutti insieme. A meno che il Governo finalmente intervenga sul patto e capisca che non si può giocare sulla pelle delle aziende in questo modo.
Io sono pronto a sforare il patto di stabilità pagandone personalmente e politicamente tutte le conseguenze. Le norme vanno rispettate ma non c'è bisogno di risalire a Antigone per capire che quando una norma fa del male ai cittadini va cambiata. Aspetteremo l'appuntamento di Venezia e poi ci prenderemo le nostre responsabilità.
Quando penso alle cose che si potrebbero fare subito e non si fanno mi viene quasi da piangere: la stessa sensazione che ho provato entrando insieme alla Sovrintendente Marino dentro il complesso strabiliante di Costa San Giorgio: trentamila metri quadri tra il Forte Belvedere e il Giardino di Boboli. Avete letto bene: un luogo incantato in uno scenario unico al mondo. Da anni versa in stato di abbandono nel colpevole silenzio delle Istituzioni centrali che ne sono proprietarie. Rinnovo l'appello: ci sono undici strutture abbandonate o quasi nel cuore di Firenze. Appartengono al demanio civile e militare. Finchè ho voce griderò che questo è un autentico scandalo, che il Governo ha il dovere di considerare. Vogliono le misure per la crescita? Inizino a sbloccare i soldi già pronti del patto (solo per gli investimenti, eh! Sulla spesa corrente teniamo rigidi i paletti, sono d'accordo). Abbiano il coraggio di razionalizzare le caserme e restituirle al territorio. E vedremo subito i primi piccoli segnali di ripartenza...
3) Lo Stilnovo
Ho iniziato a fare qualche presentazione in giro per l'Italia. Dopo il Teatro della Pergola a Firenze (qui), abbiamo avuto Nichelino, Novara, Alessandria, Asti, Milano (con Beppe Severgnini, presso la sede del Corriere della Sera che ha trasmesso sul sito la chiacchierata), Lodi. Ho fatto anche diverse iniziative di campagna elettorale in Piemonte e in Toscana.
Stasera sono nelle Marche (alle 18 campagna elettorale a Tolentino, alle 21 presentazione del libro a Pesaro). Mercoledì 2 maggio in Puglia (nel pomeriggio campagna elettorale a Gravina, Terlizzi e Trani dove sosteniamo il vincitore delle primarie Ferrante cui è stato impropriamente tolto il simbolo del PD; poi a Bari presentazione del libro alle 18,30 alla Feltrinelli). Giovedì 3 maggio tutta campagna elettorale (Cernusco sul Naviglio dal mio amico leopoldino Eugenio Comencini, Piacenza, Lucchesia) prima di rientrare a Firenze.
Libro o non libro, comunque, prosegue intensa l'attività su Firenze. Oggi la Giunta ha approvato un atto di indirizzo per il progetto Salvaiciclisti. In queste ore migliaia di persone hanno preso d'assalto la mostra dell'Artigianato (per tanti aspetti rinnovata, anche se siamo solo all'inizio di un lungo percorso di cambiamento: gradite le vostre opinioni, come sempre) e la Mostra dei Fiori all'Orticoltura dove insieme a Cesare Prandelli e Zia Caterina abbiamo inaugurato il primo taxi-monumento, il vecchio Milano 25.
Sono particolarmente felice del fatto che la Formula1 faccia tappa al Mugello anche se solo per le prove ufficiali. Si tratta di un percorso che abbiamo intrapreso con la scuderia di Maranello da qualche mese (ricordate? Ve ne parlai diverse enews fa) e che tiene insieme la Ferrari che gira alle Cascine e l'appuntamento del prossimo 30 giugno quando Piazza della Signoria sarà invasa dai bolidi rossi. A me piacerebbe portare il Gran Premio di Formula1 al Mugello, consapevole dell'incredibile ritorno economico e di visibilità per tutto il territorio. Ma non sono uno di quei sindaci che adora fare i proclami e lasciare a mezzo i progetti. Per questo abbiamo lavorato silenziosamente in questi mesi e oggi abbiamo raggiunto un buon traguardo intermedio riportando le prove ufficiali al Mugello. Poi, da cosa nasce cosa e staremo a vedere...
Segnatevi infine l'appuntamento del Festival d'Europa che ritorna quest'anno a Palazzo Vecchio in collaborazione con l'Istituto Universitario Europeo. Saranno nostri ospiti – tra l'altro – il Presidente del Consiglio Mario Monti e il Presidente dell'Unione Europea José Manuel Barroso. Un'ulteriore conferma – ma lo dicevamo già nella scorsa enews a proposito di Mandela – che Firenze deve tenere insieme l'alto ideale con la concretezza amministrativa, l'Europa e le periferie.
Nella prossima enews parleremo di giardini, di innovazione e di bilancio.
Vi ho risparmiato la politica tradizionale, spero che me ne siate grati. Se proprio volete farvi del male vi lascio i link ai miei interventi di questa settimana. Qui trovate i miei passaggi da Michele Santoro a Servizio Pubblico (qui parlo di Grillo, qui su cosa vuol dire essere di sinistra , qui sulla necessità che i partiti stiano fuori dalle aziende pubbliche e qui di articolo 18). Qui RTL 102,5. Qui RadioRai1 a Zapping. Qui un'intervista a Il Messaggero di Roma. Ci sarà modo di tornare anche sul voto in Francia dove la sconfitta di Sarkozy è più che comprensibile visti i non risultati del suo Governo ma non ancora definitiva. E dove il risultato di Marine Le Pen specie tra i giovani under 24 e tra gli operai deve costringerci a una riflessione tutt'altro che superficiale.
Il pensierino della sera. Dopo 4 anni di trionfi Pep Guardiola lascia la guida del Barcellona. Pochi ricordano che il suo debutto estero fu contro la Fiorentina di Prandelli nel luglio 2008 al Trofeo Franchi. Alla nostra terra è legato e lo scorso anno gli ho consegnato le chiavi della città. In Stilnovo lo cito come un esempio: "L’allenatore del Barcellona, Pep Guardiola. Uno che ha vinto tutto e ha costruito una squadra impressionante, capace di giocare un calcio tra i migliori della storia. Guardiola viene spesso a Firenze, perché innamorato di questa terra. E una volta, a pranzo, mi disse: «Per il tuo lavoro devi rischiare tutto ogni giorno, ma anche per me è fondamentale. Non voglio contratti pluriennali: dipendesse da me rinnoverei il contratto ogni sei mesi per far capire ai giocatori che il primo che rischia tutto è il loro allenatore». Che spettacolo! In un mondo dove tutti chiedono il rinnovo per anni e anni, dove tutti vivono alla disperata ricerca di garanzie su garanzie, lui che in virtù dei suoi successi potrebbe chiedere qualunque cosa si rimette in gioco. Qualcuno penserà: lui lo può fare perché è Guardiola. Mi piace pensare: è diventato Guardiola perché l’ha sempre pensata così. Gli ho consegnato le chiavi della città per questo motivo, non perché ha vinto la Champions League. L’ho fatto quasi di nascosto, io, lui, qualche amico e i nostri figli che scorrazzavano nella Sala di Clemente a Palazzo Vecchio. Non volevo fosse l’ennesima comparsata tv con la stampa pronta a scattare un flash e al contempo a criticare il politico che lucrava visibilità. Era la cosa giusta da fare, perché Guardiola ha lo stesso spirito di chi cinque secoli fa, facendosi guidare dalla nostalgia di cose non viste, rispondeva alla domanda di senso mettendosi in viaggio verso terre lontane."
Confesso dunque di essere di parte, quando lo definisco l'allenatore più forte del mondo. Ma devo dire che mi ha colpito lo scambio di sms dopo l'eliminazione di martedì contro il Chelsea. Pep mi ha scritto sul valore morale della necessità di mantenere la dignità nella sconfitta. Facile essere grandi quando si vince. Meno facile, ma forse più bello, essere grandi dopo una sconfitta. E per me Pep Guardiola, ovunque andrà, rimarrà un grande.
Un sorriso,
Matteo
Post Scriptum. Mi sono sempre detto che, prima o poi, avrei dovuto iniziare a donare il sangue. Solo che quando dici prima o poi vince sempre il poi. E non l'ho mai fatto nonostante l'Alessia, che tutti ricordiamo con affetto sconfinato, ci avesse invitato esplicitamente a farlo. L'altra mattina, alla fine, spinto dall'assessore Stefania Saccardi sono andato all'IOT e ho fatto la mia prima donazione. Invito chi può a cancellare il poi e a donare il sangue. Ne abbiamo tutti bisogno. Grazie!