Porta degli Angeli Ferrara- "L'alluvione e il Polesine nel 1951..."

 

 

 


14 NOVEMBRE 2011

 

Alla Porta degli Angeli la prima presentazione nazionale del volume

 

L’alluvione. L’Italia e il Polesine nel 1951

di Paolo Sorcinelli e MihranTchaprassian(UTET 2011)

   

Nell’ambito delle manifestazioni per ricordare il 60° anniversario della grande Alluvione polesana del Novecento e riflettere sui cambiamenti climatici in atto, organizzate presso la Porta degli Angeli (Ferrara, Rampari di Belfiore, 1) dalla RTA Progetto Porta degli Angeli, con il patrocinio del Comune di Ferrara, in collaborazione con la Circoscrizione 1, l’Assessorato alle Politiche ambientali, il Centro Etnografico e numerosi altri importanti partner pubblici e privati, si terrà la prima presentazione nazionale del volume di Paolo Sorcinelli e MihranTchaprassian, L’alluvione. L’Italia e il Polesine nel 1951, proposto sugli scaffali proprio in questi giorni da UTET.

 

Roberto Roda (Centro Etnografico Ferrarese) ne parlerà con gli Autori presso lo storico edificio ferrarese proprio nel giorno esatto dell’anniversario della rotta, lunedì 14 novembre 2011 alle ore 17.30.

 

Il dettagliatissimo saggio di Sorcinelli e Tchaprassian si dipana come un cinegiornale dell’epoca e, in una prosa incalzante e gradevolissima, ci rende gli eventi storici vivi e vicini, quasi evocandoli per immagini.

Un tema, quello di eventi alluvionali di carattere eccezionale, che torna, purtroppo, nelle cronache odierne, che leggiamo o ascoltiamo, in attesa, a distanza di più di mezzo secolo, di verificare ancora una volta quale sarà il “comportamento” del Grande Fiume, affrontando la paura che sempre incute, per fortuna, tuttavia, con una diversa predisposizione all’intervento, oltre che piani di difesa e tecnologie sempre più sofisticate.

 

La ricostruzione storica degli episodi alluvionali che hanno devastato il nostro Paese nel novembre del 1951 si inserisce in un panorama assai più ampio: sia dal punto di vista geografico, ricordando una serie di eventi metereologici eccezionali che si erano susseguiti disastrosamente nei mesi precedenti in diverse regioni e avevano già determinato importanti conseguenze; sia dal punto di vista socio-politico, a livello nazionale ed internazionale.

 

Il volume si apre con il ricordo delle varie circostanze in cui in quell’anno: “L’Italia andava sott’acqua in un susseguirsi di frane e di nubifragi. Dopo il Ferrarese e la Valtellina, il Comasco e il Trentino, il Piemonte e l’Umbria, agli inizi di ottobre un afflusso d’aria fredda di origine atlantica si scontrò con un fronte caldo proveniente dalla Tunisia. Una forte perturbazione interessò la Sardegna, la Sicilia e la Calabria, provocando 110 morti, 10 mila senzatetto e l’abbandono di quattro paesi”. Soltanto verso la fine dell’anno, a novembre, “la piena del Po, le rotte di Occhiobello e la ‘grande alluvione’ del Polesine, un territorio che qualcuno definiva un angolo d’Africa a pochi chilometri da Bologna e da Venezia”.

 

Ecco allora (anche questi più che mai attuali) gli scontri politici, le ricerche di responsabilità e di colpe, le reazioni del potere e delle opposizioni, degli uomini (e donne, anche se ancora poche) che rivestivano incarichi importanti e del popolo, dei lavoratori e, peggio, dei disoccupati, per i quali affrontare i problemi della difesa dalle acque diveniva anche un modo di superare i disagi contingenti della miseria, allorché il potere tentava di sedare gli animi (e le possibili rivolte) con la concessione di qualche giornata di lavoro volto al rafforzamento degli argini o alla ricostruzione.

In questo contesto socio-politico “nei primi affannosi e caotici tentativi di soccorso, un camion carico di fuggiaschi fu travolto dalle acque e divenne il simbolo della prima tragedia dell’Italia repubblicana alle prese con i problemi della ricostruzione, delle contrapposizioni ideologiche della guerra fredda, del patto atlantico e della riforma agraria. 100 mila ettari di terra allagati, 200 mila persone in fuga, 700 case distrutte, migliaia di animali annegati e un numero impreciso di vittime. Un bilancio che sconvolse il Paese e che emozionò l’opinione pubblica di tutto il mondo”.

 

La presentazione del volume segna il finissagedi questo programma di iniziative nella sede della Porta degli Angeli, che ha ospitato gli interventi di artisti contemporanei sul tema del Cambiamento Climatico Globale. Ancora per qualche giorno, dunque, sarà visitabile la mostra attualmente in corso, Transitcity3AEmilia, progetto di Basmati (Saul Saguatti e Audrey Coianiz),in cui città emiliano-romagnole sono immaginate e raccontate come fossero un’unica metropoli estesa allo scopo di avviare una riflessione sulle modificazioni urbane ed extraurbane, sulla loro percezione, sulla loro sostenibilità e sui conseguenti cambiamenti climatici che interessano gli spazi abitati.

 

Continuano, invece, fino al 20 novembre, al Chiostrino di San Paolo e alla Sala della Musica (via Boccaleone, 19) le due sezioni storico-fotografiche del programma, dedicate alluvione del 1951, e il ciclo di conferenze sugli effetti dei cambiamenti climatici.

 
 

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Gli Autori

 

Paolo Sorcinelli, professore di Storia Sociale all’Università di Bologna, dirige il Laboratorio di Storia Sociale “Memoria del Quotidiano” [www.laboratoriodistoriasociale.eu]. Fra le sue pubblicazioni: Storia sociale dell’acqua (1998), Identikit del Novecento (2004), Avventure del corpo (2008), Viaggio nella storia sociale (2009).

MihranTchaprassian, si interessa di storia, idrografia e cartografia storica. Ha svolto ricerche sulla storia delle estrazioni di metano e delle inondazioni nella Bassa Valle Padana. Fra le sue più recenti pubblicazioni: Il taglio di Porto Viro 1604-2004. La storia, la cartografia (2004) e Il Polesine nella cartografia a stampa dal Cinquecento all’Ottocento (2008).

 
 

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Informazioni

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“Post Scriptum”, Paola Scioli per UTET: paola.scioli@gmail.com- 348 220279