In riferimento all’articolo dal titolo «Salemi, l’ospedale è stato smantellato», a firma di Celeste Caradonna, pubblicato domenica 10 luglio 2011 sull’edizione di Trapani del «Giornale di Sicilia», l’amministrazione comunale replica quanto segue:
«L’ex assessore della giunta Crimi Nicola Bendici confonde la leale collaborazione istituzionale che c’è tra l’Asp di Trapani e il Comune per una supposta complicità rispetto alla nuova organizzazione dell’ospedale.
In realtà, il Comune, e per esso il sindaco, condividendo ieri come oggi lo spirito della riforma sanitaria, ha correttamente manifestato un’apertura di credito rispetto a una riorganizzazione sulla base del condivisbile contenimento dei costi, non certo del taglio o del ridimensionamento dei servizi assistenziali, ritenendo che si può e si deve tagliare negli appalti per le forniture, nei servizi affidati all’esterno e nelle convenzioni con i privati.
Non si immaginava certo che questa riorganizzazione dovesse sortire gli effetti che oggi lamentano tutti: medici, infermieri e soprattutto cittadini-utenti, da cui giungono quotidianamente segnali di disagio.
Del resto, si lamenta pure Bendici, ma piuttosto che indirizzare, come fa il sindaco, le sue legittime critiche al Direttore dell’Asp o all’assessore Russo, sceglie la strada della propaganda chiamando in causa il Comune.
E’ dallo stesso ospedale che arrivano le segnalazioni di inefficienza.. Appena pochi giorni fa il responsabile del Presidio territoriale di emergenza (ex Pronto soccorso) ha lamentato di dover operare con carenza di personale e nell’attesa di apparecchiature diagnostiche.
Non avere dunque manifestato una opposizione precostituita al Piano è stato un gesto di responsabilità istituzionale.
L’arrivo a Salemi, nei prossimi giorni, del nuovo assesore alla Sanità, Oliva Salviati, servirà a riaprire il confronto con l’Asp e con l’assessore regionale sull’organizzazione dell’ospedale. E lo stesso Bendici potrà fornire all’assessore le sue proposte, in uno spirito di collaborazione.
Certamente, allo stato attuale, non c’è nulla da festeggiare. Ed è davvero sorprendente, ma anche assai eloquente, che a parlare bene di questa riorganizzazione siano solo il Partito Democratico e alcuni medici ad esso contigui (per carità, tutti ottimi professionisti), chiamati oggi a nuovi incarichi e per questo così giulivi»
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(Responsabile: Nino Ippolito)
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