*Di seguito, una esilarante pagina della parabola finale del Pdl in Italia, rivelatrice. A Firenze non bastavano l'estrema sinistra zombie - CGL e strati arcaici del Pd inclusi. Mentre a Mirabello - coerenti con certa autentica democrazia de L'Altro, come avversario politico, mai nemico (nel vecchio...PD news original dei rottamatori di Renzi.. appunto poco gradita anche ai giustizialisti)- Alfano e La Russa (e prima di loro, nei mesi scorsi anche Berlusconi e la figlia Marina) confermano stima verso Renzi auspicandone la futura leadership nelle sinistre, per un ritorno alla democrazia dei numeri e degli elettori e non dei..PM.., portaborse del PDL a Firenze non han trovato di meglio che quanto sotto. Neppure commentabile. Se non che tali lapus finali, da ectoplasmi, cavalcando magari anche il superconformismo di certa casta anche PD, leggi dipendenti pubblici (al 90% da rottamare anche questi...) spiega più di ogni politologia, al di là dei limiti in se del berlusconismo, il semi-fallimento della rivoluzione liberale italiana del Premier. Tutto quadra: un conto gestire una grande azienda o impero imprenditoriale con manager e dipendenti trasparenti per forza (leggi legge dei numeri e del profitto...). Altro pilotare una nazione convinto di replicare tale strategia di successo. Impossibile la trasparenza nei meandri della politica, sebbene avallati dal voto elettorale. Da Follini a Casini a Fini a appunto sconosciuti funzionati periferici (per quanto sia Firenze), il Premier era e viene fottuto da un branco di inetti e furbetti, altro che meritocrazia!!! Oltre che da semidelinquenti, non solo laterali, come noto...
E il futuro leader... giustamente ride!!!
Renzi, da 'rottamatore' a 'illusionista'. Il Pdl: "E' come Houdini"
«Il sindaco di Firenze, Matteo Renzi? Un illusionista che, come il celeberrimo Houdini, ama giocare con catene e lucchetti, ma gli spot a beneficio delle sue uscite sui media nazionali e internazionali non solo non servono a migliorare la mobilità dei fiorentini, ma anzi fin qui l'hanno peggiorata sensibilmente». Così i consiglieri comunali del gruppo Pdl, stamani in conferenza stampa insieme al coordinatore cittadino del partito, l'onorevole Gabriele Toccafondi, hanno definito il sindaco Renzi, tornando a criticare con forza il metodo scelto per le nuove pedonalizzazioni di piazza Pitti e via Tornabuoni.
«Il Pdl chiede soluzioni serie - hanno dichiarato Toccafondi e i consiglieri del gruppo -: i trucchi alla Houdini non ci piacciono. Son tutti bravi a chiudere pezzi della città e poi dire ai fiorentini: 'arrangiatevi'. Per governare la mobilità, da poco meno di un ventennio il problema più sentito nella Firenze amministrata dal centrosinistra, servono studi seri, infrastrutture, ma soprattutto idee. Se Renzi ha un'idea della mobilità a Firenze, noi non l'abbiamo capita. Forse però il sindaco si è fermato alla geniale intuizione che i viali di circonvallazione e il viale dei Colli, progettati dal Poggi nell'800, possano diventare di botto la tangenziale che la città non ha mai avuto».
«Ora, in piena estate, il traffico sui viali può ancora reggere - per quanto a fatica come le code quotidiane stanno ampiamente a dimostrare -, e questo perchè le scuole sono chiuse e tanti fiorentini sono in vacanza. Cosa succederà a settembre? Quali sono i 'correttivi' che la giunta ha in mente per alleviare la situazione di sofferenza che la chiusura di piazza Pitti ha scatenato nel resto della città?».
«È inaccettabile - hanno aggiunto i consiglieri comunali del centrodestra - che Renzi voglia parlare in consiglio della pedonalizzazione solo dopo aver apportato le modifiche al provvedimento. Perchè non vuole ascoltare le proposte del centrodestra e delle altre parti politiche? Tutti noi sediamo nel Salone dei Duecento per rappresentare i cittadini, il sindaco non può pensare di fare come gli pare su una materia come la mobilità. La città non si amministra a colpi di ordinanze. Spesso ci sentiamo ripetere dal Pd che non abbiamo idee, ebbene invece anche su questo tema abbiamo un'idea e molto chiara: prima di procedere alle pedonalizzazioni in centro si deve studiare e poi approvare il Pgtu (Piano generale del traffico urbano), documento fondamentale di programmazione che dovrebbe avere lo scopo non di cambiare i flussi (la giunta Renzi ha cambiato il senso in circa 60 strade in due anni) ma di diminuirli. Così facendo magari Renzi non sarebbe finito sulla prima pagina del New York Times, ma in compenso avrebbe fatto il lavoro che gli è stato assegnato dai fiorentini: amministrare la loro città».
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