Ferrara sotto le Stelle evento Skunk Anansie 10 luglio 2011 * from Estense com

Il primo disco di inediti dopo undici anni segna il ritorno sul palco di una delle rock band più anticonformiste e controverse degli anni Novanta, provocatoria nei numerosi pezzi dalle liriche di denuncia sociale sputate con rabbia e drammatica immedesimazione dalla leader Skin e dall’alchemica alternanza e compenetrazione tra spigoli durissimi, ballad che sembrano toccare nervi scoperti e adrenaliniche vibrazioni funky.

Dopo il pienone nei tre concerti della settimana appena trascorsa, Piazza Castello si appresta ad accogliere, a conclusione di questo incredibile fuoco di fila di esibizioni di spessore internazionale, l’ennesima invasione di pubblico per un live act atteso, da alcuni da quasi dieci anni.

Dopo la ricostituzione della band nel 2009, e dopo il tutto esaurito da 12.000 persone al Forum di Assago del febbraio scorso, gli Skunk Anansie si imbarcano per un tour italiano che permetterà alla vasta e storica fanbase della band britannica di riascoltare tutti i cavalli di battaglia di un gruppo che, nonostante le posizioni profondamente alternative e radicali, ha raggiunto in soli 3 album un altissimo livello di popolarità.
Sarà anche l’occasione per regalare ai fan più giovani l’emozione di vederli finalmente suonare dal vivo, per la prima volta.

Se la reunion del 2009, animata non da fini economici ma da fisiologica voglia di tornare a suonare insieme e rinvigorire la chimica del gruppo, è stata segnata dalla pubblicazione del greatest hits Smashes and Trashes, super-album impreziosito da tre inediti di raccordo tra vecchio e nuovo corso, è con i 3 lavori precedenti che gli Skunk Anansie hanno costruito il loro suono e la loro fama.
Paranoid & Sunburnt (1995), nonostante passi spesso in sordina nella considerazione critica, è forse l’autentico capolavoro della band, quasi offuscata dallo smisurato carisma di Skin, frontwoman di rara personalità e carisma.
La ragazza di colore, dichiaratamente lesbica e rasata a zero, con fare e posa aggressivi, fermamente intenzionata a urlare in faccia a tutto il mondo la sua rabbia esistenziale, incarna perfettamente l’ansia di ribellione di gran parte dei turbolenti adolescenti dei primi anni ‘90.
Non si tratta di rivolta fine a se stessa, i temi sono forti e delicati, espliciti, e vanno dalla discriminazione razziale e sessuale, alla religione, alla politica. Il suono va oltre il punk-core di protesta, e grazie a musicisti a dir poco formidabili esce meticcio, commistione di riff di chitarra taglienti e granitici, quasi metal, e groove ritmici vibranti del funky e del dub, che vanno a percuotere e pizzicare i terminali nervosi del pubblico.
I cambi di ritmo all’interno di uno stesso pezzo sono vertiginosi e regalano ascolti intensi che lasciano senza fiato.
Il successivo Stoosh (1996) raccoglie e perfeziona l’eredità del predecessore, rinforzando ancora il basso pulsante e malato e le chitarre epilettiche. Inoltre, concede spazio al lato più dolce, malinconico ed introspettivo della band, sempre più una diretta manifestazione della personalità di Skin, a partire dal singolo che più di tutti li ha rappresentati a livello mediatico: Hedonism.
Sono brani avvolgenti e melodie affascinanti, che rischiano però di esplodere improvvisamente, con una rabbia ben sintetizzata dall’immagine di copertina, il viso di Skin con gli occhi spiritati e la bocca spalancata e immortalata in un grido che pare di udire, sul sottofondo dei riff infiammati di Cass, Ace e Mark, che registrano il disco in presa diretta.
Post Orgasmic Chill (1999) registra una sfumatura nei suoni verso il pop e l’elettronica che più ammiccano ai circuiti di distribuzione mainstream, su tutti radio e tv, ma il prodotto non sembra risentirne, rimanendo un lavoro solido, pieno di riff micidiali e violenti, drum’n'bass e ballate sonicamente perfette. Secretly, Lately e You’ll Follow Me Down sono degli instant classic.

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Skunk Anansie - I Can Dream | http://www.chartstats.com/art.php?type=song&id=23084