La Facoltà di Medicina prosperava quando il S. Anna offriva il triplo di posti letto. Ridurli al di sotto dei limiti fisiologici comporta, con l'inedia, le doglianze che accompagnano il degrado dei rispettivi reparti: non più affiancamenti ai primari di colleghi preparati in vista del futuro passaggio del testimone; non più prospettive fidelizzanti l’affezione e dedizione ai reparti, senza le quali il lavoro è più meccanicistico che clinico; non più stimolante crescita culturale interna, spenta dal declino dell’ambiente di lavoro; e poteri-simulacro, confinati esclusivamente all’atto medico, quando tutto il resto è deciso arbitrariamente da altri soggetti di nomina politica.
Hanno tentato di spacciare il clamoroso pensionamento di decine di professori di quest'anno come conseguenza di problemi previdenziali. Fosse davvero una questione previdenziale, ci sarebbe stato contestualmente un esodo epocale in tutta Italia. S’è trattato invece della fuga da una realtà avvilente. Di questo dobbiamo ringraziare una diabolica classe politica, specializzatasi ad infliggere danni irreversibili alla nostra Ferrara.
Ce la meritiamo davvero questa genia di collaborazionisti-proconsoli dei poteri forti di Bologna? Non si trovano almeno dieci Giusti, per i quali la loro città possa essere salvata?
Paolo Giardini