Da diverso tempo vorrei occuparmi d’altro piuttosto che della miserabile follia che tiene banco in questo Paese. Da tempo mi piacerebbe non occuparmi più di Fini, di Berlusconi e della sinistra, e di tutto quel mondo che si agita intorno a loro. Vorresti chiudere le finestre e metterti a leggere e scrivere cose migliori, e dedicarti di più alle cose che ami.
Vorresti, ma non puoi. Senti urla bestiali, feroci battute di caccia per strada e un rumore, un fetore, che sale fin dentro casa. Allora provi a distinguere, a ragionare, eviti la tv, scansi le corride. Provi a vedere le cose per intero (...)
(...) e non solo a metà, come invece ci ha abituati questo bipolarismo per branchi di lupi. Ma non ce la fai, ti tirano dentro la mischia. Vedi capovolgere la realtà, con arroganza; vedi il livore scambiato per moralità, la barbarie per civiltà. Se provi a dirlo, se non t’ignorano o t’insultano. Tu credi all’onestà, non solo l’onestà intellettuale, come oggi si dice, ma l’onestà vera e totale, che passa per la mente, il cuore e le mani. Tu cerchi di vedere il buono e il cattivo di questo governo, perché sei convinto che siano legittime sia le critiche sia i consensi. E invece no, ti dicono che il premier deve andar via di corsa, deve dimettersi prima che arrivi Natale. C’è una ragione oggettiva, urgente e suprema per gettare il Paese in un pozzo nero, è forse responsabile della crisi finanziaria e dell’emergenza mondiale in cui viviamo? No, il governo ha fatto cose che si possono approvare o disapprovare, ma nulla di così grave da aprire una crisi al buio, sfasciando tutto, fermando riforme e decisioni necessarie al Paese. Deve andar via subito perché così ha deciso un irresponsabile pallone gonfiato e chiama questa sua minaccia di crisi con vista sul baratro «un atto di responsabilità», chiamando irresponsabile chi pensa che in questo caos sia meglio avere un governo. Le parole funzionano a contrario, la verità è rovesciata. Il pressing in favore dello sfascista, acclamato come statista, si fa assordante. ...
SEGUE IL GIORNALE