Appalti truccati a Ferrara: modello Pd

«Gare e territorio spartiti tra le ditte
lo stesso meccanismo in Provincia»

Processo appalti truccati, la deposizione della funzionaria comunale Maria Amoruso

 
«Rinuncia a testimoniare?». «No, voglio continuare». «Conferma tutte le dichiarazioni rese la volta scorsa?». «Sì». Con questo scambio di battute, ieri alle 10.20, fra il giudice Francesco Maria Caruso (affiancato dai colleghi Giorgi e Attinà) e Maria Amoruso, pilastro dell'accusa nel processo sugli appalti pilotati nel Comune, è ripreso il dibattimento sospeso nell'ottobre scorso. Tredici gli imputati, la teste è ricomparsa in aula come indagata per reato connesso essendo sospettata, dopo le affermazioni fatte nell'udienza precedente, di aver fornito il suo contributo alle procedure di spartizione degli appalti.

La funzionaria comunale ha ripreso esattamente da dove il dibattimento era stato sospeso perchè si era 'autoaccusata'. Il sistema descritto per l'appaltone del 2005, ha detto, vigeva anche fuori dal Comune di Ferrara ed era basato sull'invito fittizio di aziende, quattro delle quali servivano solo ad attivare il meccanismo per selezionare l'impresa designata. Risultato: ribassi da 0,15% a 1,5%, mentre negli appalti comunali «relativi al periodo 2002-2008 i ribassi più frequenti erano compresi fra il 15 e il 18%. Con questo patto si riducevano la quota di risparmio a favore dell'ente locale e le risorse per fronteggiare eventuali imprevisti». Maria Amoruso era così sicura del risultato delle gare che inviò «alle circoscrizioni le comunicazioni sulla partenza dei cantieri prima dell'aggiudicazione delle gare». Per diverse ore, fino a sera, sono stati scandagliati i segreti del 'foglione', il formato A3 ricevuto dall'allora dirigente dell'ufficio, Enrico Pocaterra, «che poi fu promosso», come ha aggiunto la stessa Amoruso. Un documento fondamentale per l'accusa sostenuta dal pm Patrizia Castaldini, nel quale, tra righe e colonne, sono elencate le gare suddivise per circoscrizione (28 appalti «farlocchi» i cui vincitori erano già noti prima dell'assegnazione dei lavori, ha rimarcato la teste) e i nomi delle ditte partecipanti. Gli incroci della matrice erano contrassegnati da uno '0', per gli operatori che erano solo invitati a partecipare, e da un '1', che indicava l'impresa che avrebbe ottenuto l'affidamento. ...

 
segue LA NUOVA FERRARA