“Le donne contro Ahmadinejad” da Paolo Spath


“Le donne contro Ahmadinejad

Due volte in un anno, chi riesce a far parlare dell’Iran vero, sono le donne. L’Iran che questa volta non è presente sulla scena internazionale come minaccia atomica, ma come vero e proprio regime totalitario, violento e a-democratico.

Sono queste donne che riescono a denunciare con i loro volti, con le loro storie, con i loro diritti violati, la condizione nella quale il regime teocratico degli Ayatollah opprime il popolo in tutte le sue libertà.

Ricordiamo tutti le commoventi immagini di Neda, uccisa dai pasdaran della Rivoluzione Islamica, dopo le elezioni del Giugno 2009. Quante emozioni e quanta indignazione hanno suscitato i suoi bellissimi occhi!

In questi giorni parliamo di un’altra donna, Sakineh, condannata dal suo paese a morire per lapidazione.

Ora, a poche ore dall’esecuzione, tutto il mondo, giustamente ma forse anche troppo in ritardo, si sta mobilitando, chiedendo al governo di Teheran di sospendere questa condanna disumana.

Mi auguro che questo possa succedere, mi auguro che Sakineh possa vivere e scontare le colpe commesse in una prigione, ma scontarle con la dignità di Essere Umano.

I volti di queste due donne, uno che campeggia oggi in tutto il mondo e l’altro ancora vivido nei nostri ricordi, sono davvero i nemici più forti di Ahmadinejad, capaci di toccare le note più profonde e sincere delle persone: il senso di umanità.

Il loro sacrificio non sarà vano solo se il ricordo e l’indignazione non siano emozioni passeggere, ma possano essere il motore di una mobilitazione internazionale per la salvaguardia dei diritti e per destituire un regime disumano che non tutela democrazia, diritti umani e dispone liberamente della vita del suo popolo.

Un anno fa abbiamo festeggiato i 20 anni dalla caduta del muro di Berlino al grido “ La nostra Patria è la dove si lotta per la Libertà!”con l’auspicio che tutti i muri che opprimono gli uomini nel mondo possano crollare.

L’Iran con la sua terribile dittatura è uno di questi muri (senza dimenticarne altri come quello dei diritti violati dalla Cina in Tibet) che ostacolano l’orizzonte del mondo nel quale vogliamo vivere, un mondo nel quale tutti, uomini e donne, abbiano la Libertà.


Paolo Spath

Presidente provinciale Giovane Italia Ferrara

 http://www.affaritaliani.it/politica/iran_sakineh_sitin_ambasciata_roma020910.html