Il Futuro dei Buskers?

da Estense com

Conferenza stampa discutibile e rivelatrice per chi a Ferrara non solo ama la città e la vuole grande ma non è ingenuo…  Premesso che chi scrive ha rilanciato il Festival come grande evento internazionale sia a livello nazionale (per un network ben noto) sia su estense.com va da sé:

1. Attaccare imprenditori commercianti ferraresi e bollare la città di Dna lamentoso è un poco offensivo e virtualmente razzista… Se dopo 23 anni i primi non si fidano e i secondi si lamentano sempre delle stesse cose, assenza di servizi e strutture non da Woodstook o Festival de L’Unità per turisti dei Buskers, evidentemente Comune o Curatori sono sordi da troppi anni… Molte critiche non sono contro il Festival ma la gestione istituzionale. Forse commercianti e imprenditori non si fidano perchè la logica sinergica proposta da anni privilegia  democraticamente non il libero mercato cittadino ma strutture-soggetti-aziende ad hoc prossime all’area del Pd… A quanto pare poi i vertici istituzionali e estetici dei  buskers cadono sulle toilettes! Una città d’arte degna di questo nome ha bagni pubblici fissi in Centro Storico: oltre a utilizzare magari in Piazzale Kennedy quelli già esistenti (come rivelato da una lettrice sempre molto pertinente nelle critiche), estendendo l’orario per i buskers (nessuno in 23 anni ci ha mai pensato, forse si son dimenticati che esistono…).
Una città d’arte degna di questo nome ha un campeggio non in Via Gramicia, privo persino di fermate bus, ma  almeno in area più prossima al Centro Storico, con tutte le strutture standard a norma di legge. In 23 anni ancora il Comune dimentica le soluzioni banali e normali.  Riproporre bagni biocompatibili non adatti a flussi umani di tal genere  (Si rompono ben presto) o numeri verdi tipo call center neppure è commentabile.
Inoltre, Maisto e compagni forse son male informati  sul presunto sabotaggio (quasi l’han detto) dei pub e locali che avrebbero chiuso i bagni… Non li hanno chiusi,  molti esercenti forse hanno avuto i bagni rotti e non più funzionali, spesso trasformati non in siti ecoumani naturali… ma in bagni docce, insomma ci siam capiti.

2. Minacciare futuri festival ridimensionati per la scarsità di risorse è discutibile: se dopo 23 anni esistono ancora problemi di sponsor, il problema è del Comune evidentemente debole come marketing…

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