Il ribelle Matteo Renzi rottama il Pd

da IL GIORNALE

Roma - Neanche il tempo di ricucire con Walter, smentendo la manesca presidente del partito, Rosy Bindi, che voleva squalificare l’ex leader («Con lui abbiamo perso, non può partecipare alle primarie») e già, sulla testa del segretario del Pd, l’anatema di Matteo Renzi.

"Il Nuovo Ulivo fa sbadigliare è ora di rottamare i nostri dirigenti" 

Il giovane sindaco di Firenze ci va giù duro: «Per i dirigenti del Pd è l’ora della rottamazione», annuncia, «bisogna liberarsi di una intera generazione, non faccio distinzioni tra D’Alema, Veltroni, Bersani: basta». Le critiche, però, si appuntano innanzitutto sul segretario, e sulla sua proposta di alleanze anti-Berlusconi: «Ma li vedete? - incalza Renzi - Berlusconi ha fallito e noi stiamo a giocare ancora con le formule, le alchimie delle alleanze: un cerchio, due cerchi, nuovo Ulivo, vecchio Ulivo. Ma si rendono conto di aver perso contatto con la realtà?». Un’apertura di credito Renzi la fa, indicando tre possibili nuovi leader: Chiamparino, Zingaretti e Vendola. «Tre nomi che, con caratteristiche diverse, sono in grado di dire e dare qualcosa di nuovo al Pd». Lui si mette da parte, dice che gli piace fare quel che fa e che «la questione della leadership non riguarda me». Ma si capisce che Renzi vuol farsi portavoce di una filiera di «giovani» e di «outsider» (come si è definito Chiamparino) che temono la saldatura di un nuovo patto della «vecchia» nomenklatura, magari sull’altare di una grande intesa anti-Cavaliere....

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