Picture Elda Mantovani recensione di Maria Luisa Poledrelli

 

VITA ED ARTE IN SIMBIOSI


Entro in Galleria. Mi soffermo di fronte ad un disegno di Elda Mantovani. Ne ammiro la levità, la grazia, la bellezza.

E' intitolato: “ Cherubini in festa “. Ne conosco l'origine artistica. Deriva certamente dalla creatività di LUCA DELLA ROBBIA, che nella Cantoria del Duomo di Firenze, ha rappresentato adolescenti maschi e femmine, che danzano, suonano e cantano con atti vivaci e naturali.

Da Elda sono stati trasformati in Cherubini che danzano lievi ed eleganti fra corone di fiori e foglie; a tali putti Angelicati l'Artista conferisce pertanto un'atmosfera di Sacralità nel contesto di una originaria, idillica, eterna primavera.

Di fronte a tale scenario sembra di percepire un suono di liuto, o di arpa o di lira che scandisce i dinamismi fisici ed interiori di questi giovinetti angelicati e di sentire “ una fragranza intorno / ....qual d'aura de' beati Elisi.” ( Foscolo ).

Di Elda dunque l'opera è di impostazione classica. Si deduce dalla perfezione del disegno, dal rapporto costante Uomo – Natura, dall'armonia delle forme e dei colori, dall'essenzialità della Rappresentazione Artistica.

 

Non manca però l'innovazione derivante da “ animo perturbato e commosso “. Elda dona allora un afflato psicologico ad una adolescentenel momento in cui si affaccia alla soglia della giovinezza, come si denota nel quadro denominato “ All'alba della vita “. L'immagine coglie infatti della ragazza gli occhi belli e pudichi che risplendono, assorti nei lieti sogni di un futuro sereno; contemporaneamente però la protagonista riflette momenti di serietà, di gravitas, di riflessione su un avvenire che, nell'abisso insondabile del suo animo, appare indeterminato, indefinibile, incerto.

E' questo quadro la rievocazione di un ritmo lento e dolcissimo del Canto lirico del Leopardi: “ quando beltà splendea / negli occhi tuoi ridenti e fuggitivi / e tu, lieta e pensosa, il limitare / di gioventù salivi “.

Da Piemontese Elda sente, vive, rappresenta la Sua Terra cogliendo prospettive paesaggistiche, ritmi di vita, luci sfolgoranti,infiniti silenzi. Sono immagini liriche, che solo un grande Artista della parola può Poeticamente cantare: “ Nel gran cerchio de l'alpi....../ su' ghiacciai candenti, / regna sereno intenso ed infinito /......il mezzodì. / Sola garrisce in picciol suon di cetra / l'acqua che tenue tra i sassi fluì “. ( Carducci ).

L'immensità affascina l'Artista che coglie il trascolorare dei boschi penetrati dai raggi solari che scintillano nell'intreccio di rami e fronde o sui prati verdeggianti. Ne coglie però anche l'essenza nell'analogia con il “ male di vivere “ cantato da Montale.

Un quadro appare in simbiosi con le immagini poetiche di “ Meriggiare pallido e assorto “ quando il Poeta ermetico liricamente rapresenta così alcuni simboli oggettivi: “ Meriggiare pallido e assorto / presso un rovente muro d'orto ( ossia la sofferenza della vita ).....” osservare tra frondi il palpitare / lontano di scaglie di mare.....(ovvero lo scintillio della distesa delle acque sotto il sole – simbolo di felicità irraggiungibile).

Dal macrocosmo al microcosmo Elda rappresenta il suo ricco mondo interiore. Armonia, equilibrio, bellezza caratterizzano le miniature ed i fiori dipinti che sembrano elementi integranti degli Umani, capaci di dialogare, consolare, rallegrare con i colori, i profumi, la delicatezza di calici e corolle, con le immagini miniaturizzate di ieri e di oggi.

 

Maria Luisa Poledrelli

 

http://www.aostasera.it/articoli/2008/06/23/6368/il-mondo-sospeso-di-elda-mantovani-in-una-mostra-ad-aosta