CIRCONVENZIONI
Non si comprende come mai l’articolo 643 del Codice Penale, che stabilisce che la “circonvenzione d’incapace” sia un delitto, non venga aggiornato secondo necessità. Sta scritto: “Chiunque, per procurare a sé o ad altri un profitto, abusando dei bisogni, delle passioni o della inesperienza di una persona minore, ovvero abusando dello stato d’infermità o deficienza psichica di una persona, anche se non interdetta o inabilitata, la induce a compiere un atto, che importi qualsiasi effetto giuridico per lei o per altri dannoso, è punito con ecc. ecc.”. Si noterà che, stranamente, viene considerata solo l’inesperienza dei minori. Ma le legioni di adulti ben scolarizzati (quando l’art. 643 fu formulato, l’analfabetismo era diffuso) accorrenti alle sirene delle varie Vanna Marchi o di miracolosi promotori finanziari, dimostrano che l’alfabetizzazione e l’età adulta non bastano a scavalcare l’indefinita soglia d’incapacità posta nel dominio delle incompetenze. Non c’è nessuno al mondo che, oltre a risultare normalmente maldestro in tante cose, sia immune dall’essere un perfetto imbranato in uno o più settori a lui sconosciuti.
Ho potuto constatare la realtà della “circonvenzione d’imbranati” in un caso di badanti persistenti oltre la cessazione dell’esigenza. Un problema insolubile, se non con procedibilità d’ufficio come avviene con la circonvenzione d’incapaci. Per associazione d’idee, l’episodio induce il sospetto che l’infernale meccanismo dell’imbranato che decide in base a considerazioni che nulla hanno a che fare con l’oggetto della decisione, sia la componente dominante nelle dinamiche elettorali. Non si può negare che “per procurare a sé o ad altri un profitto” una delle condizioni ottimali sia quella d’insediarsi a Palazzo! Chi, se non gli amministratori pubblici, possono dilapidare le costosissime dotazioni comunali lasciando per sempre i cittadini alla mercé di una S.p.A. che ha comprato i servizi municipali? Chi può consentire massicce edificazioni urbane, alterando permanentemente la città pur senza pressione demografica? Dando per certo che chi compie tali stupidaggini non si attivi per profitto personale, ma solo per incultura da imbranati, rimane pur vero che altri ne traggono grandi vantaggi e si ottengono effetti giuridici dannosi: i requisiti per rientrare nella circonvenzione d’imbranati ci sono tutti!
Una pur modesta indagine sulla psicologia dell’imbranato svela quanto sia recidivo nelle sue fesserie, per dare giustificazione alle sue scelte. Se ne ha una prova nel caso macroscopico di un’intera popolazione urbana costretta al fantozziano esodo verso l’ospedale di Cona da parte di una classe politica che eccelle solo nell’imbranatura, piuttosto di difendere la dignità dei malati da un simile oltraggio! Addirittura, invece di abbozzare una difesa di ciò che di buono è stato ereditato, il sindaco si fa mallevadore della bidonata andando in giro a reclamizzarla, prodromo di quel centinaio di milioni di chilometri in più che ogni anno la cittadinanza dovrà percorrere per fruire dell’ospedale. Ma, se nonostante l’evidenza delle oscenità proposte e realizzate, il sindaco esce incolume dai suoi giri propagandistici significa che la circonvenzione d’imbranati ha successo.
Immagino che basterebbe togliere quel “minore” nell’art. 643 del Codice Penale per dargli la giusta efficacia. E ciò consentirebbe pure alla magistratura, per semplice dovere d’ufficio, di costringere ad una svolta correttrice la politica della nostra città. Non sarebbe divertente osservarne l’applicazione?
Paolo Giardini