La declinazione di colaiacovare
Lettera pubblicata da estense.com
di Paolo Giardini
Un iperproduttivo cronista cittadino, redigendo uno dei suoi pezzi quotidiani, ha usato l’aggettivo “querulo”, relativamente al pressing di Tavolazzi sul divieto alle riprese video effettuate dal pubblico in Consiglio Comunale. Quel divieto è famoso per essere mantenuto ossessivamente in vigore, nonostante il Consiglio abbia votato all’unanimità di eliminarlo; ma non è tanto su questo che mi soffermo, quanto sul verificarsi di una di quelle coincidenze che danno credito alla telepatia, perché “querulo” è proprio l’aggettivo che emerge ogni qual volta penso a certe performances in Consiglio, fra le quali, appunto, c’è la stralunata difesa uber alles dell’ormai superato Regolamento, un tipico caso di querulomania fine a se stesso camuffato da rigore legale.