ARS ETICA E SICUREZZA ALIMENTARE da Onorevole Giuseppe Lo Giudice

 

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Palermo, mercoledì 23 settembre 2009


La nota di chiarimento in risposta ad una interrogazione

del Vice Presidente della Commissione Sanità, on. Giuseppe Lo Giudice

Sicurezza alimentare: si applica solo la normativa comunitaria

L’assessore regionale alla Sanità fa chiarezza

sulla prassi adottata fino ad oggi degli uffici


PALERMO - Lo scorso marzo l’onorevole Giuseppe Lo Giudice, Vice Presidente della Commissione Sanità all’Assemblea Regionale Siciliana con una interrogazione urgente a risposta scritta al Presidente della Regione Raffaele Lombardo e all’assessore alla Sanità Massimo Russo aveva chiesto «perché l’’assessorato regionale alla Sanità non applica in pieno la regolamentazione comunitaria in materia di sicurezza alimentare, in vigore dal mese di aprile del 2004 e in applicazione piena dal 1° gennaio 2006, che ha sostituito tutte le preesistenti disposizioni nazionali e regionali in materia di produzione, trasformazione, commercio e somministrazione degli alimenti e delle bevande»


«La mancata applicazione della norma comunitaria - spiega l’onorevole Lo Giudice – impedisce agli operatori del settore della ristorazione collettiva ed assistenziale la possibilità di operare in regime di D.I.A (dichiarazione di inizio attività) precludendo agli stessi la facoltà di stabilire, sulla base delle analisi del rischio come espressamente previsto dalla regolamentazione comunitaria, il numero e la tipologia dei pasti confezionabili»


Lo Giudice chiedeva di intervenire sull'operato degli uffici del soppresso Ispettorato regionale sanitario «che a tutt'oggi, dimostrando peraltro un atteggiamento distante se non ostruzionistico rispetto alle esigenze di chi fa impresa nel rispetto delle leggi vigenti, mantengono l'igiene degli alimenti ancorata a principi meccanicamente burocratici e per nulla rispondenti alle esigenze dei produttori e dei consumatori, non dando piena attuazione a quanto previsto dal Regolamento n° 852 del 29 aprile 2004 del Parlamento europeo e del Consiglio, ed impedendo di fatto agli operatori in possesso di impianti moderni e funzionali di potersi espandere».


Adesso arriva la nota di Russo: «Nella organizzazione della nostra sanità pubblica – scrive l’assessore alla Sanità all’onorevole Lo Giudice – si è assistito, sino a tutto il 2008, alla presenza di una trattazione dicotomica (medico-veterinaria) dei temi della sicurezza alimentare in relazione alla esistenza all’interno dell’Assessorato alla Sanità di due autonome strutture dipartimentali. Ciò ha comportato in maniera innegabile numerosi e vistosi ritardi verso l’allineamento alle nuove disposizioni comunitarie»


Russo chiarisce adesso inequivocabilmente che «il richiamo e l’applicazione (da parte degli uffici) di un decreto assessoriale del 1996, oggi automaticamente soppresso, appare effettivamente superato e gli uffici dell’assessorato hanno già avviato un’attività ricognitiva volta a completare il pieno ed effettivo recepimento delle disposizioni comunitarie»


L’interrogazione di Lo Giudice prendeva spunto dalla segnalazione di un’azienda per la produzione di alimenti che opera a Trapani, che da mesi chiede l’autorizzazione ad aumentare la propria capacità produttiva e non ottiene ancora nessuna risposta. I proprietari potrebbero aumentare la capacità produttiva dell’azienda ed assumere altro personale, ma la burocrazia regionale li ha di fatto bloccati.

In questa situazione si trovano altre aziende siciliane.



Assemblea Regionale Siciliana

Gruppo parlamentare dell’Udc

On. Giuseppe Lo Giudice

http://www.siciliainformazioni.com/giornale/politica/64186/scontro-trapani-turano-giudice.htm

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