* Uno degli scrittori ferraresi più attivi nel 2008 è stato certamente il postcyberpunk Lorenzo Mazzoni, un paio di libri con La Carmelina, tra i nomi più creativi del panorama ferrarese d'avangyuardia (ma già assai noto in Italia, diverse performance di scrittura a Firenze, ad esempio; forse, il libro comunque più riuscito e futuribile resta il seguente, da cui la recensione edita su Spigolature nel 2006. Lorenzo Mazzoni collabora anche con Filippo Landini e Andrea Amaducci... e Monica Forti, in un suo libro, ha particolarmente e giustamente elogiato il suo talento peculiare e non convenzionale 8anche con una bella intervista).
Lorenzo Mazzoni, Il requiem di valle secca, Pescara, Tracce, 2006
Già presentato in anteprima da Feltrinelli lo scorso ottobre (con interventi di Landini, Amaducci e Paola Rossi), “Il requiem di Valle Secca “ di Lorenzo Mazzoni (Tracce Edizioni- Pescara) è romanzo breve di respiro simultaneamente apocalittico e dis-integrato… L’autore, tra i giovani più quotati della nuova scrittura italiana (recensito anche su Repubblica da F. Mazzuccato), esplora la parola del (?)futuro attraverso l’archetipo della Città meccanizzata e ecologicamente implosa, sulla scia di certa antitradizione fantastica, da Salgari a Verne alla celebre utopia di Tommaso Moro, finanche sguardi più ciberpunk alla Philip Dick… Ne derivano mosse letterarie e psicosociali assai critiche verso certo cosiddetto tecnocapitalismo incapace di concretizzare la promessa moderna, anzi condannato senza compromessi per le sue strategie disumanizzanti verso gli umani e ormai avviato alla distruzione della biosfera… La Valle del silicio americana, capitale dell’alta tecnologia mondiale, annunciata da certi futurologi come una nuova età dell’oro, qua – con riferimenti indiretti a certe città italiane… si rivela una valle della morte dove mutanti zombies sopravvivono quasi per forza d’inerzia, manipolati da burocrati senz’anima alla Adolf Eichmann…
Ma il segno messaggio dell ‘autore non è solo, come accennato apocalittico e postpunk… : Mazzoni gioca con interstizi e witz della scrittura facendo fiorire scenari desideranti possibili alternativi, appunto bisbigliati, quasi silenti batteri che ricompongono clandestinamente l’anima perduta dei mutanti umani, barlumi dal futuro pronti alla rivoluzione imprevista e improvvisa per i tiranni al Potere! E in tale cifra finale, l’autore evoca le previsioni appunto paradossali dei vari Marcuse o Rifkin.
Roberto Guerra