IL RITORNO DELLA SPAL
Vittoria della Spal, al Mazza, con rete di Ghetti sul Novara nel campionato di I Divisione e i biancoazzurri veleggiano per la seconda domenica consecutiva in testa alla classifica. Il trend è positivo e suggerisce riflessioni senz'altro premature e futuribili, ma l'ottimismo è base per le imprese creative. Anche perché la Spal è certamente squadra di calcio peculiare- fenomeno non molto ricoscontrabile altrove. Comunque, già lo scenario attuale appare incredibile: solo un paio di anni fa l'ex presidente Tomasi salvò la Spal dall'estinzione, per le note vicende post Donigaglia, post Pagliuso. Lo scorso anno la squadra fallì la promozione in Serie C 1 (l'attuale I Divisione) per un soffio; ma fu ripescata poi, a sorpresa nell'estate (dopo la tumultuosa cessione a Butelli, nuovo presidente), grazie proprio-comunque- a quel risultato e al bilancio finalmente sano, garantito dallo stesso Tomasi, presidente dalla gestione sottovalutata. Butelli è partito alla grande, azzeccando, pare Direttore Sportivo e Allenatore, Mister Dolcetti. Ed ora 4-5000 tifosi sono tornati alla... Spal, il sogno è appena cominciato, ma fin d'ora non solo è sacrosanto volare un poco.... ma opportuno ricordare il significato mediatico della Spal per la città di Ferrara, significato sottovalutato in questi anni, manco a farlo apposta, da Sateriale e i politici. Fuori mura, piaccia o meno, fuori dagli addetti ai lavori della Ferrara città d'arte e rinascimentale, dal secondo dopoguerra e tutt'oggi, Ferrara a livello di masse è conosciuta e ricordata proprio per la .... SPAL. La mitica Grande SPAl degli anni '50, '60 quasi sempre in Serie A dell'immenso Commendator Paolo Mazza (anche Tecnico della Nazionale!) fu un'incredibile e straordinaria griffa e logo per Ferrara-famosa in tutta Italia. E tale logo regge ancora, dopo decenni di purgatorio calcistico, nonostante la città d'arte, nonostante Abbado e grandi mostre varie. Più di molte altre città, la Spal incarna l'inconscio collettivo della città, le sue speranze, la sua estetica popolare. Bugatti, Pasetti, Bozzao, Zaglio, Cervato, Reia, Dell'Omodarme, Del Neri, Massei, Capello, Fontanesi.... Un mix delle SPAL in Serie A (con diversi nazionali) sono stati i migliori pennelli del rinascimento moderno e calcistico ferrarese. E molti altri, finanche nelle serie minori fenomeni come Pezzato o Cancellato, brecce residue di quello spirito biancoazzurro della già distante Serie A... Secondo il solito McLuhan il football in certo senso segnala fenomeni collettivi allo stato nascente non ancora percepiti. L'asse immaginario vincente Tomasi-Butelli, C2-C1-B forse, è segno positivo e futuribile non solo per la SPAL dal punto di vista sportivo e estetico-popolare, ma anche per la Città intera, da troppi anni in bilico tra Città d'arte e turismo e sobborgo di Bologna. Certamente la Spal in serie B e magari in Serie A (ultima partita Spal-Juventus-0-1 del giugno 1967, che vidi da bambino!) sarebbe un forte missile biancoazzurro per far decollare la città anche dal punto di vista turistico ed economico. I prossimi leader politici di Ferrara ne tengano conto! FORZA SPAL!